L’8 marzo non sia una stanca liturgia, né una patetica celebrazione. Invito le donne e gli uomini ad uscire dal recinto di una giornata ed a declinare sempre ed in tutte le forme possibili i diritti, la dignità, il rispetto. Un impegno che deve abbracciare i luoghi di lavoro, la famiglia, la quotidianità, la scuola.
La condizione delle donne oggi è il paradigma di una società individualista e sfilacciata, in cui i ceti intermedi sono vicini alla povertà e le differenze aumentano. Allo stesso modo assistiamo a storie di donne di successo ma siamo testimoni di violenze, omicidi, soprusi, sopraffazione fisica e psicologica.
Tutto ciò avviene sotto i nostri occhi, ogni giorno e per questo il pericolo che corriamo è doppio. Da un lato scontiamo la difficoltà di una seria ed efficace azione preventiva, dall’altro rischiamo l’assuefazione mascherata da indignazione ad orologeria che si spegne insieme alla bolla mediatica dell’ennesima violenza sulle donne.
Il mio pensiero, quindi, corre al 9 marzo, al 15 aprile, al 22 giugno, a tutti quei giorni in cui le donne combatteranno come sempre in silenzio e con coraggio. Ogni giorno le donne studiano, lavorano, partoriscono, mettono su famiglia. Le donne rendono vivo un Paese in affanno in cui, talvolta, sono proprio le classi dirigenti e certi pezzi della politica ad avallare un pensiero strisciante in cui in fondo… se la sono cercata.
Le donne sono energia vitale. Nessuno potrà mai spegnerle.
Taranto, 7 marzo 2018
Maria Grazia Cascarano
Partito Democratico