Il protocollo firmato nell’ambito del progetto più in generale di “Salute e Sicurezza dei lavoratori nelle aree portuali”, è un ulteriore tassello che si unisce alla cassetta degli attrezzi dei diritti e delle tutele che abbiamo il dovere di porre in atto in uno degli ambiti produttivi dove si concentra parte della nostra ansia di futuro territoriale, ma la CGIL e la FILT oggi registrano un risultato importante ma parziale in attesa che le nostre osservazioni siano rese parte integrante di quell’accordo.
Paolo Peluso, segretario generale della CGIL di Taranto, commenta così al termine dell’incontro in Prefettura il Protocollo d’intesa firmato questa mattina a Palazzo del Governo tra enti di controllo, istituti di prevenzione e parti sociali e che in 9 articoli disegnano la road map per assicurare prevenzione e sicurezza proprio nell’area portuale tarantina.
Avevamo avuto modo, come CGIL e FILT Taranto, di presentare alcune osservazioni – spiega Peluso – chiedendo tra le altre cose l’allargamento delle attività formative anche ai dipendenti ex TCT e l’ampliamento della platea dei possibili fruitori anche a imprese marittime che svolgono servizi portuali e attività tecnico nautiche. I tempi per un ulteriore approfondimento erano stretti ma abbiamo colto la disponibilità a rivedere a breve il protocollo sia da parte dell’INAIL che della stessa Prefettura.
In questo quadro sarà successivamente chiesto il coinvolgimento della Capitaneria di Porto, attraverso la sezione del corpo destinato alla sicurezza.
All’incontro in Prefettura insieme a Paolo Peluso, era presente anche il segretario generale della FILT-CGIL di Taranto, Gaetano Raguseo.