Premesso che:
In una delle zone più belle e significative di Taranto e del suo Borgo insiste l’immobile in oggetto e più precisamente a ridosso della meravigliosa Piazza Ebalia e del Lungomare Vittorio Emanuele III (uno dei più belli d’Italia);
L’immobile di cui sopra, sottoposto a vincolo, ha importante valenza storica, architettonica, culturale e sociale per la città di Taranto;
E’ intendimento di questa amministrazione valorizzare immobili di tale pregio conservando la destinazione di pubblico utilizzo e con finalità sociali per la comunità tarantina;
Fonti attendibili ci hanno portato a conoscenza dell’intenzione della Banca d’Italia di monetizzare immobile de quo;
Premesso inoltre che:
L’Università è fonte di divulgazione del sapere e del senso civico; è fonte di crescita di una comunità contribuendo alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale ed al pieno sviluppo della persona umana, come singolo e come appartenente alla società;
L’Università è volano per la rinascita dell’economia della Provincia Jonica;
E’ intendimento di questa Amministrazione porre le basi per un serio e qualificato sviluppo di una sede universitaria tarantina;
L’Università, autonoma e potenziata, compulserebbe fortemente l’identità della popolazione e, con la didattica e la ricerca, farebbe vibrare e brillare l’intelligenza di giovani del capoluogo e della provincia ionica consentendo ai tanti nostri talenti di emergere;
Considerato che:
Allo stato attuale la presenza universitaria a Taranto è garantita dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro che, con i corsi di laurea generati dal Dipartimento Ionico, quelli che dipendono ancora da dipartimenti di Bari e il Politecnico, consente di raggiungere circa 5.000 iscritti: presenza importante ma non sufficiente per una città come Taranto di 200.000 abitanti che meriterebbe ben altra dignità con una sede universitaria autonoma;
Il piano triennale del MIUR impedisce sino al 2019 la nascita di nuove sedi universitarie;
La presenza universitaria va già consolidata e incrementata in modo da essere attrezzati una volta raggiunte le scadenze ministeriali. A tal fine, si rivelerebbero utili accordi di programma per finanziare posti da Docente e da Ricercatore, come previsto dalla Legge “Gelmini”, fondamentali per sostenere l’attivazione di nuovi corsi di laurea nell’ottica di recuperare quelli persi nel corso degli anni ed aumentare l’offerta formativa su Taranto (a titolo esemplificativo Corso di Laurea in Scienza dei Beni Culturali e Scienza della Maricoltura, Corso di Laurea Magistrale in Archeologia e culture del mondo antico);
per quanto su esposto:
Il Consiglio Comunale, ritenendo di dover promuovere e valorizzare la presenza delle sedi universitarie e dell’offerta formativa in terra ionica
dà mandato al Sindaco o suo delegato
1. Di richiedere l’inserimento nel CIS del trasferimento a titolo non oneroso al Comune di Taranto dell’immobile già sede della Banca d’Italia nonché lo stanziamento delle risorse economiche necessarie per il suo adeguamento a prestigiosa sede universitaria fornita anche del servizio di alloggio per i fuorisede (docenti, ricercatori e studenti);
2. Di promuovere un accordo di programma con Regione Puglia, Enti Locali e soggetti di diritto privato per finanziare la copertura di posti da Docente e Ricercatore per il potenziamento dell’offerta formativa;
3. Nell’eventuale impossibilità di realizzare il suddetto auspicato progetto, di individuare altra idonea destinazione di pubblico interesso quale, a titolo esemplificativo, polo museale o contenitore culturale.