Siamo contenti dell’ ormai prossimo espletamento del concorso di primario del reparto di pediatra del SS. Annunziata: passare dal facente funzione al primario ripristina certezze diagnostiche, qualità della prestazione, funzionalità del reparto.
Questa scelta testimonia una attenzione importante verso le patologie del bambino, anche verso quelle correlate ai temi ambientali. Vorremmo pero’ che si evitasse un ulteriore timbro verso una città martoriata come Taranto. Ci sembrerebbe infatti sbagliato socialmente oltre che dal punto di vista sanitario, l’eventuale scelta di qualificare il reparto verso la Specializzazione oncologica della patologia pediatrica. Nell’anno 2017, a fronte di circa 1.500 ricoveri nel reparto di pediatria, 10 sono stati i casi oncologici: 3 sono i posti letto destinati (dal mese di dicembre ) a bambini affetti da problemi oncologici nel reparto di pediatria. Un reparto di pediatra oncologica, tra l’altro, risponderebbe ad un fabbisogno di un territorio molto piu’ ampio di quello tarantino e quindi sarebbe difficilmente gestibile.
Diverso sarebbe invece valorizzare all’interno del reparto di pediatria una unità operativa semplice a tale patologia coordinata da uno specialista di oncologia pediatrica e nel contempo cercare una professionalità più completa alla guida del reparto.
Nel rispetto forte per il direttore generale dr. Rossi e per quelli che si apprestano ad espletare nei prossimi giorni il concorso, forte è sinceramente il timore che in questo esercizio anche mediatico di utilizzazione della comunita’ di Taranto come luogo di epidemie inenarrabili, anche la scelta del primario di pediatria venga individuata non come migliore risposta alle quotidiane esigenza dei bambini e delle loro famiglie ma come risposta ad esigenza politiche e mediatiche.