Rimaniamo basiti di fronte alle dichiarazioni di vecchi politici come Vitali (Forza Italia) o Abaterusso (Liberi e Uguali) che vivono di politica, di privilegi e di soldi pubblici dagli anni ‘80, ovvero da oltre 30 anni, dentro partiti che hanno arraffato vitalizi e centinaia di milioni di euro di rimborsi elettorali senza aver mai restituito l’ombra di un centesimo agli italiani. Politici della razza peggiore che oggi hanno la faccia tosta di mettere nero su bianco delle dichiarazioni nelle quali attaccano il Movimento 5 Stelle, unica forza politica che ha restituito volontariamente oltre 23 milioni di euro al Paese grazie al quale sono già nate 7.000 nuove aziende, perché alcuni nostri esponenti, contravvenendo al nostro regolamento interno e non alla legge, per alcuni mesi hanno fatto ciò che loro e i loro compagni di partito fanno da sempre: tenersi tutta la diaria prevista dalla legge. Siamo al paradosso.
Certo un fatto grave per noi che, a differenza loro, abbiamo una faccia da difendere e ci teniamo alle promesse fatte ai cittadini italiani, non a caso sono già stati avviati dei processi disciplinari contro chi ha sbagliato a differenza di quanto accade nei loro partiti dove gli indagati, imputati e condannati hanno fatto carriera.
È paradossale che i prescritti come Abaterusso di cui i vecchi partiti sono pieni si ergano oggi a censori dispensando consigli di buona politica, proprio lui oggi consigliere regionale condannato in primo grado ad un anno e sei mesi di reclusione per truffa continuata in concorso col figlio ai danni dell’Inps e salvato dalla prescrizione in appello. Per non parlare di Vitali che sostiene che i partiti dovrebbero sempre fare “pulizia” al loro interno, pur essendo componente di una forza politica che fa capo al pregiudicato Berlusconi; a Vitali suggeriamo di iniziare le grandi pulizie di partito proprio dall’ex cavaliere di Arcore.
Il Movimento 5 Stelle invece è stata l’unica forza politica a decidere di non candidare neppure un indagato e ad aprire le candidature alle energie migliori del paese e non a persone che da decenni vivono a sbafo di privilegi, auto blu, vitalizi e superstipendi sulle spalle degli italiani. Ad Abaterusso e Vitali lanciamo dunque una sfida: restituite anche voi non la metà ma un terzo di quanto avete percepito fino ad oggi dai vostri incarichi pubblici e versatelo, come noi, nel fondo del microcredito per aiutare i cittadini in difficoltà e le imprese italiane. Restituite il malloppo o abbiate la compiacenza di tacere e di andare a nascondervi.