La Cisl Fp Taranto Brindisi ha inoltrato una nota ai propri vertici regionali, affinché vengano governate le sorti di centinaia di Lavoratrici e Lavoratori pugliesi dei Centri per l’impiego.
Infatti, sarà competenza delle Regioni provvedere agli adempimenti strumentali, conseguenti al trasferimento del personale, che dovranno concludersi, secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità, entro il 30 giugno 2018.
Quindi è un anno importante questo 2018 in quanto le Province e le Città metropolitane continueranno a svolgere, sino al trasferimento regionale, le attività di gestione del suddetto personale.
Occorre quindi fare subito ulteriore chiarezza sugli adempimenti burocratici per definire gli aspetti finanziari di tale operazione che non penalizzi il Personale sia dei Centri per l’impiego che di coloro che rimarranno negli organici dell’Ente Provincia.
Non sarà giustificato alcun tipo di scusante!
Ma se il lato economico desta non poche preoccupazioni, il lato Servizi al Cittadino ci pone in posizione di vero “attacco”.
Ebbene sì!
“Questo appare ancora più allarmante del caso Polizia Provinciale, in quanto i Centri per l’impiego costituiscono una risorsa per la costruzione di percorsi adeguati per l’inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro nei confronti dei disoccupati, nonché per lavoratori beneficiari di strumenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro e a rischio di disoccupazione – spiega il Segretario generale territoriale Cisl Fp Aldo Gemma – gli organi di governo politico regionale non possono sottrarsi a questo delicato compito e non scongiurare che la colpa del malfunzionamento ricada direttamente sull’utente e su chi opera giornalmente con tanto senso del dovere.”
Adesso tocca alla Regione Puglia porre in essere ogni utile azione per dare concretezza ai disposti normativi.
“La Cisl Fp non si è mai posta con atteggiamento retrivo rispetto alle riforme ma se si assiste ancora oggi a file di donne e uomini in cerca di lavoro nonostante la decantata previsione informatizzata, figuriamoci quanto potrebbero interessare le sorti del relativo Personale – continua Gemma – con quale stato d’animo, dunque, dovranno affrontare i drammi di giovani, precari, badanti, disoccupati e categorie di lavoratori protetti se già le loro sorti professionali non sono state adeguatamente definite!”
Questa Organizzazione Sindacale sarebbe felice di essere testimone fedele di quanto previsto nei Servizi, nonché di misure di politica attiva del lavoro che abbiano trovato davvero concretezza.
E’ proprio impossibile sognare un sistema in cui il lavoro pubblico, sapientemente indirizzato dalla politica, sia davvero al servizio di chi vive il dramma del lavoro?
“Noi siamo fiduciosi – conclude il Segretario – che la politica si faccia subito parte diligente, in caso contrario ci vedrà costretti a rompere ogni indugio ed individuare forme di sostegno alla lotta per l’affermazione della dignità del lavoro pubblico e ancor più sorreggere al contempo chi un lavoro non lo ha ancora.”