Chiediamo ad Acquedotto Pugliese di avere una visione d’assieme dei contratti d’appalto in scadenza o in fase di riassegnazione. La necessità sorge dall’opportunità di conoscere per tempo il futuro di un intero cartello produttivo-occupazionale che rischia, nel cambio di commesse, di essere stritolato da condizioni di lavoro peggiorative, modelli contrattuali calati dall’alto e, nella peggiore delle ipotesi, di rimanere escluso, malgrado la clausola sociale, dai nuovi lavori a causa dei tagli operati dal nuovo committente.
Dopo il vertice la scorsa settimana in Provincia, i segretari della FILLEA CGIL e della FILCTEM CGIL di Taranto, Francesco Bardinella e Giordano Fumarola, richiamano l’attenzione dell’AQP e chiedono che nei prossimi incontri si possa discutere alla presenza della stazione appaltante.
Non conosciamo i dettagli dell’appalto in discussione ora – spiegano Bardinella e Fumarola – e discutiamo con l’Associazione Temporanea di Imprese incaricata di lavori alla rete idrica fognante per l’ambito 9 della nostra provincia, in carenza di informazioni dettagliate sul tipo di appalto.
In questa condizione è naturale che il dibattito e la stessa trattativa siano falsate sul piano conoscitivo – scrivono ancora i segretari di categoria del comparto edile e di quello luce, acqua e gas – Piano di discussione che può essere chiarito solo dall’AQP che come ente di emanazione regionale ha il dovere di socializzare informazioni pubbliche che rischiano di pregiudicare in questo caso la vita di circa 30 famiglie.
L’AQP viene dunque tirata dentro e invitata a partecipare al tavolo che tornerà a riunirsi il prossimo 27 febbraio.
L’ATI che dovrà svolgere i lavori nella provincia di Taranto per conto di AQP si trincera dietro informazioni circa il tipo di appalto ricevuto, inferiore secondo i rappresentanti delle imprese in questione, rispetto all’appalto di manutenzione precedente – dicono i segretari di FILLEA e FILCTEM – Occorre capire se così è, ma anche perché l’Acquedotto Pugliese, di fronte ad un territorio con una innegabile difficoltà sul piano dell’approvvigionamento idrico e sul piano della rete fognante, decide di ridurre l’appalto delle manutenzioni riducendo così anche la forza lavoro impegnata su quel fronte.
Valutiamo – dicono infine Fumarola e Bardinella – la necessità, di fronte a questo caso, di aprire una valutazione più ampia su gli appalti AQP e ci auguriamo che si possa entrare nel merito a stretto giro di posta per evitare di dover inasprire i toni di una vertenza che va risolta conoscendo presente ma anche prospettive di quel comparto.
Taranto, 11 febbraio 2018