“È arrivato il momento di pensare all’interesse collettivo. Sull’Ilva auspico che il Ministro Carlo Calenda e il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli si assumano le loro responsabilità, nei confronti dei tarantini, dei pugliesi e di tutti gli italiani. Questa storia per cui loro sono i portatori della verità e chi non è d’accordo ferma lo sviluppo, ormai rasenta il ridicolo. Per loro opportuna conoscenza qui in Puglia c’è gente che si è messa sulle spalle problemi complessi economici e sociali risolvendoli sempre; dalla lotta alla criminalità, al crack di Taranto, dal disastro ambientale dell’Ilva dei Riva, sempre servita e riverita dagli stessi che oggi sostengono le provocazioni di Calenda e Bentivogli, alle principali bonifiche in ogni angolo della Puglia, per non parlare della rivoluzione economica avvenuta tra Bari e il Salento in questo decennio. Tra un po’ ci diranno che la Puglia se è diventata un’eccellenza in molti campi lo dobbiamo a un tweet di Calenda.
Basta con le provocazioni, Bentivogli come testimoniano i filmati non è mai stato aggredito e l’Assessore Mazzarano ha lasciato la sala perché non aveva senso confrontarsi tra un’offesa e l’altra. Non ci sarà mai un solo rappresentante delle forze dell’ordine che potrà testimoniare l’aggressione subita da Bentivogli perché non è mai avvenuta. Taranto ha bisogno di serietà, rigore e senso dello Stato, così come è avvenuto in tutti i momenti difficili della città sempre e solo risolti dalla forza dello Stato. Senza propaganda.
Capisco tutto, ma ci sono dei limiti alla decenza anche nella propaganda. Ieri a Taranto c’è stato un conflitto verbale come tanti che poteva essere evitato senza inutili provocazioni. Le forze di polizia di Taranto hanno già impegni gravosi sulle loro spalle e sarebbe opportuno non gravargli di servizi ulteriori connessi a inutili conflitti verbali.
Con le provocazioni sui social a suon di tweet non si costruisce nulla. Lavoriamo tutti insieme per l’interesse collettivo. Non condividere le idee degli altri non autorizza nessuno all’offesa verso chi non la pensa nello stesso modo.
Lo dico, perché dobbiamo tutti nessuno escluso restituire dignità a un territorio che sta soffrendo. Ambiente e lavoro vanno difesi e la difesa vera passa dalla certezza del rispetto della salute. Abbassiamo i toni, perché lavoratori, tarantini e pugliesi hanno bisogno che la politica si impegni per restituire il futuro che meritano, così come è avvenuto in questi anni e sempre senza conflitti sociali”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera