Purtroppo sempre più spesso nella nostra regione assistiamo al tentativo, anche malcelato da parte del presidente/assessore Emiliano, di destrutturare il Servizio sanitario pubblico.
Continui attacchi si perpetrano al Sistema Sanità pubblico su tanti settori che vanno dai Centri risvegli, ai Presidi della riabilitazione, ai Pronto Soccorso, ai posti letto assegnati alle cliniche private nel piano di riordino ospedaliero.
Adesso è la volta delle Sanitaservice, una società che dà lavoro ad oltre 5000 dipendenti in tutta la Puglia, fiore all’occhiello delle Giunte Vendola, che, come segnaliamo da tempo, dà qualche proccupazione.
Abbiamo assistito prima al tentativo di creare un’unica Sanitaservice in tutta la Puglia, cha apriva al rischio concreto di impugnazione dell’atto da parte di aziende private che giustamente, dal loro punto di vista, tendono a contrastare questa gestione pubblica dei servizi. Successivamente sono arrivate le sentenze per la Asl di Brindisi, quella per il servizio di pulimento, che coinvolge circa 300 dipendenti, e quella del CUP, che hanno ricevuto una difesa d’ufficio da parte della ASL di Brindisi, non certo fortemente e politicamente convincente e non all’altezza dello scontro ideologico in atto: una situazione di debolezza intrinseca, forse perché la volontà politica dell’assessorato alla Sanità non credeva fermamente nella difesa di queste conquiste, sia in termini di risparmio per l’Asl sia in termini di tranquillità occupazionale per i lavoratori.
Abbiamo, in queste settimane, assistito alla destrutturazione della guida della Sanitaservice di Bari.
Dulcis in fundo, osserviamo, opponendoci strenuamente, alla gara unica per le mense ospedaliere che mette a rischio concretamente centinaia di posti di lavoro, potrebbe costringe il personale ad accettare lunghi spostamenti per raggiungere la sede, e sottopone norme contrattuali peggiorative rispetto a quelle attuali. Mentre a nostro avviso l’ internalizzazione del servizio sarebbe stata vantaggiosa economicamente, avrebbe garantito un risparmio alle casse della Regione Puglia, ed offerto qualità ed efficienza.
Denunciamo da tempo tutto questo, attraverso continue prese di distanza dalla maggioranza, con voti contrari in Commissione Sanità ed in Consiglio regionale sui tanti provvedimenti sanitari. Non condividiamo tutte queste scelte che si inquadrano nella nuova visione che si vuole dare al Sistema sanitario della Regione Puglia, che privilegia la gestione privata a scapito di quella pubblica.
Noi non saremo mai d’accordo con Michele Emiliano, su queste scelte, e gli diciamo che farebbe bene a recuperare la funzione pubblica della Sanità, per garantire ai pugliesi un diritto universalmente riconosciuto dalla Costituzione, diversamente invece, i suoi attacchi continui a Renzi rischiano di rappresentare l’infinito derby in casa PD, e null’altro, perché l’impostazione di stampo neoliberista è identica a quello del segretario del PD che lui invece fortemente contesta. Sui temi della Sanità infatti produce la stessa linea nazionale della supremazia della gestione privata su quella pubblica.
Mino Borraccino