Nell’ambito di due procedimenti penali, istruiti presso la Procura della Repubblica di
Foggia, per vari reati di falso ideologico (479-483 c.p.) e falsa attribuzione di lavori altrui in
esami o concorsi pubblici (art. 1 della Legge n. 475/1925), ed all’esito di complesse attività
investigative condotte dai militari del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di
Polizia Economico-Finanziaria di Bari (nuova denominazione del Nucleo di Polizia
Tributaria), sono stati notificati Avvisi di conclusione indagini ai sensi dell’art. 415 bis del
c.p.p. nei confronti, complessivamente, di 21 indagati.
In particolare, l’attività investigativa, nasce dalla scoperta, fatta nel corso di altre indagini,
dell’esistenza di due studenti che avevano superato alcune prove d’esame, sia scritte che
orali, presso la Facoltà di Economia dell’Università di Foggia, utilizzando fraudolentemente
apparecchiature elettroniche mediante le quali avevano ricevuto le soluzioni ai quesiti
d’esame da altri complici con i quali erano in contatto. I due studenti, infatti, durante le
prove orali, avevano utilizzato un kit tecnologico costituito da uno smartphone collegato ad
un auricolare wireless attraverso il quale le domande formulate dai docenti venivano
ripetute telefonicamente ai “suggeritori” che prontamente fornivano le relative risposte.
Nel corso delle prove scritte, invece, il predetto kit era stato integrato con un ulteriore
smartphone attraverso il quale le tracce dei compiti venivano fotografate e trasmesse,
mediante l’applicazione “WhatsApp”, ai suddetti “suggeritori”.
Il prosieguo delle indagini, svolte anche con intercettazioni telefoniche, ambientali e
audiovideo, pedinamenti, osservazioni discrete in aula, acquisizioni di documenti, ha non
solo confermato le attività fraudolente dei primi indagati, ma portato allo scoperto un
sistema di superamento di esami universitari abbastanza diffuso in quella facoltà.
Numerosi sono stati infatti, gli episodi analoghi accertati, che hanno portato all’accensione
di un secondo fascicolo di indagini. All’esito investigativo, in particolare, oltre a due donne,
“Solutrici” esterne già incontrate nella prima indagine, sono stati segnalati n. 13 studenti
iscritti alla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Foggia, i quali hanno superato
fraudolentemente alcuni esami scritti, ricorrendo all’aiuto esterno delle citate “suggeritrici”;
queste ultime, dopo aver ricevuto dagli studenti le foto delle tracce d’esame mediante
l’applicazione di messaggistica “WhatsApp”, hanno risolto i quesiti e hanno inviato le
soluzioni agli stessi studenti, utilizzando la medesima applicazione informatica per
smartphone.
Tra gli indagati anche un consulente del lavoro che si è prestato a certificare false
attestazioni di tirocinio pratico, richieste dall’Università, a favore di una studentessa. Un
altro è un medico pubblico che ha certificato una falsa prenotazione di visita specialistica
per il figlio, studente tra quelli indagati dalla Procura.