Completate le liste dei candidati al Parlamento, è ora possibile proporre qualche considerazione in vista dell’appuntamento del 4 marzo prossimo.
Se mettiamo da parte l’amarezza di alcuni che volevano essere ricandidati ma sono rimasti all’asciutto e di altri che invece hanno deciso volontariamente di non ripresentarsi, un dato importante emerge ad una prima sommaria analisi: il rinnovamento. Sono infatti molti i volti noti che si sottoporranno al giudizio degli elettori per conquistare uno scranno di Montecitorio o di Palazzo Madama. Dunque, un effettivo ricambio, anche generazionale, ci sarà.
Questo vuol dire, al di là delle personali legittime aspettative, che partiti, movimenti e forze politiche hanno in qualche modo ammesso il fallimento, parziale o totale, di ciò che è stato fatto nell’ultima legislatura. E cioè, per essere più espliciti, che i risultati ottenuti nell’interesse dello sviluppo di Taranto e della sua provincia, non sono stati all’altezza delle aspettative di una popolazione troppo spesso illusa e poi umiliata, alle prese con le drammatiche conseguenze di una crisi economica che in riva allo Ionio si fa ancora sentire pesantemente.
Coloro che si sono candidati per diventare deputati e senatori in rappresentanza della Terra Ionica sanno quindi che enorme è la responsabilità che dovranno assumersi. Troppe incertezze hanno caratterizzato il recente passato per poterci accontentare di un mero impegno istituzionale. Occorrerà incidere, avanzare proposte credibili e presentare nel corso del tempo, quindi periodicamente non alla fine del mandato, gli obiettivi via via raggiunti. Occorre risolvere la vertenza Ilva ma dare anche il segno che altre occasioni di crescita economica si stanno davvero concretizzando.
Ci sarà bisogno di valorizzare il gioco di squadra e coinvolgere il mondo dell’economia, della cultura e dell’associazionismo per rilanciare definitivamente le ambizioni dell’area tarantina. Occorrerà riscoprire il senso di appartenenza e rafforzare la compattezza istituzionale. Sono insomma tante le cose da fare e per questo sarà opportuno premiare coloro che si presentano maggiormente attrezzati ad accettare e vincere questa difficile sfida. Ho sempre sostenuto che non basta essere giovani per rappresentare il rinnovamento; è anche necessario esprimere competenza e, se possibile, anche esperienza istituzionale. Alcuni candidati possiedono queste caratteristiche, adesso attendiamo di conoscere i programmi per giudicare nel merito. L’auspicio è che Taranto, questa volta, cambi finalmente registro.
Taranto,31 gennaio 2018 il consigliere comunale e provinciale
Piero Bitetti