Approvata la legge speciale per Taranto ora c’è da individuare i canali di finanziamento più idonei per dare attuazione all’articolato e, soprattutto, per costruire il piano strategico, unico in grado di dare le gambe a tutto il lavoro svolto dal coordinatore Gianni Liviano.
Questo lo spirito alla base dell’iniziativa organizzata per giovedì 1° febbraio, alle ore 18.30 nel Salone di rappresentanza della Provincia (in via Anfiteatro a Taranto), dal consigliere regionale Gianni Liviano in collaborazione con l’associazione “Le città che vogliamo”.
“E ora troviamo le risorse – La legge regionale per Taranto, finanziamenti ed esiti attesi” è il tema del dibattito che vedrà alternarsi il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, i consiglieri regionali della provincia di Taranto (Donato Pentassuglia, Cosimo Borraccino, Giuseppe Turco, Marco Galante, lo stesso Gianni Liviano), l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Mazzarano, il dott. Pasquale Orlando, dirigente il dipartimento Sviluppo economico Regione Puglia, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, il dott. Franco Milella, esperto di Sviluppo locale, il prof. Rino Montalbano docente del Politecnico di Bari.
“In Europa e nel mondo, – spiega Gianni Liviano – molte città hanno mostrato la capacità di invertire con successo le proprie condizioni di declino, apparentemente inesorabile, in nuove prospettive di futuro ricreando condizioni competitive e di coesione sociale. Sono città di media grandezza, spesso legate da un destino comune legato al ciclo di vita di grandi imprese storicamente lì insediate. Il destino delle One Company Town appare segnato quasi sempre da grandi investimenti industriali, dalla generazione di ricchezza distribuita ma anche dalla distruzione di risorse identitarie e fattori competitivi originali, dall’accelerazione dell’attrattività urbana anche oltre i confini territoriali, all’abbandono urbano e al degrado dei processi di de-industralizzazione legati alla fase discendente del ciclo di vita degli investimenti di grandi industrie. Taranto non sfugge a questo destino e, se può dirsi, lo accentua nei suoi fenomeni più dirimenti. La legge speciale per Taranto – conclude il consigliere regionale tarantino – dà atto di queste condizioni di partenza che vanno oltre i normali disequilibri tra aree della nostra regione”