Il Movimento Animalista di Taranto ha fornito nei giorni scorsi un primo lodevole esempio di come mettere in pratica la legge contro gli sprechi alimentari. In virtù di un progetto già avviato alcuni mesi fa e finalizzato alla pianificazione e allo sviluppo di una fattiva collaborazione con la Casa circondariale del capoluogo ionico per la tutela, l’aiuto e la salvaguardia dei diritti degli animali, il Movimento ha potuto ricevere tutto il cibo già cotto che la popolazione detenuta non ha consumato a seguito dell’astensione dal vitto registratasi lo scorso 24 gennaio. Cibo che invece di esser “distrutto” (essendo materiale organico, una volta cucinato non può più essere né riutilizzato, né commercializzato nella filiera umana) servirà per sfamare i tanti cani senza padrone che si trovano momentaneamente custoditi ed ospitati nei rifugi privati di alcune volontarie.
Come tiene a precisare la responsabile provinciale del Movimento Animalista Taranto, avv. Monica Abrescia, l’iniziativa è stata resa possibile grazie all’interessamento della direttrice della Casa circondariale, dott.ssa Stefania Baldassari, che vista l’eccezionalità dell’astensione ha subito invitato il Movimento a prelevare i quantitativi di alimenti che altrimenti sarebbero stati smaltiti come rifiuti.
L’avv. Abrescia tiene a precisare che per il cibo in questione non è stata corrisposta alcuna somma di danaro, così come non ne è stata pretesa dai rifugi ai quali gli alimenti sono stati donati e questo perché ogni attività svolta dal Movimento in difesa degli animali, dell’ambiente e delle fasce deboli è assolutamente gratuita e volontaristica.
Sulla scorta di quanto registratosi, la responsabile provinciale del Movimento auspica che la raccolta di cibo inutilizzato possa avvenire anche in futuro in base a quanto detta la legge contro gli sprechi alimentari (la n. 166 le cui disposizioni sono entrate in vigore nel settembre 2016), che consente l’utilizzo di quelle eccedenze alimentari non più idonee al consumo per il sostegno vitale di animali.
E a proposito della donazione registratasi in occasione dell’astensione dal vitto dei detenuti, l’avv. Abrescia spera che: “Il ritiro del cibo non consumato non rivesta, come in questo caso, carattere di occasionalità, ma possa ripetersi consolidando il rapporto di collaborazione già intrapreso (magari corrispondendo all’Amministrazione carceraria un forfettario secondo protocolli ben precisi) prelevando quotidianamente quei rifiuti organici che possano aiutarci a far felici i nostri amici animali. A questo proposito, il Movimento ha già allo studio un progetto la cui finalità è quella di chiedere a ristoranti, mense e supermercati di poter ritirare le rimanenze di alimenti che non possono essere destinate al consumo umano.”
“Tutto lo staff del Movimento Animalista Taranto- conclude l’avv. Abrescia -, insieme ad alcune instancabili e generose volontarie (tra cui Vincenza Vozza, Elvira Vitale, Cinzia La Gioia), intende ringraziare sentitamente la Casa circondariale di Taranto, a cominciare dalla direttrice, dott.ssa Baldassari, nonché tutto il personale e gli addetti al servizio cucina della struttura carceraria.”