“Quali sono state le modalità con cui l’Arif ha selezionato il personale coinvolto nel Progetto Maggiore? C’è stato un avviso pubblico con relativa valutazione comparativa?” È quanto chiedono in un’interrogazione urgente indirizzata all’Assessore all’agricoltura Leonardo Di Gioia i consiglieri del M5S Antonella Laricchia, Rosa Barone, Grazia Di Bari e Gianluca Bozzetti, in seguito ad una denuncia apparsa sulla stampa qualche giorno fa riguardante una presunta parentopoli.
Il Progetto Maggiore è stato adottato dalla Regione in osservanza delle previsione del d.lgs n.30/2009 e definisce le linee operative per garantire il monitoraggio quantitativo e chimico-qualitativo dei corpi idrici (fiumi e laghi) sotterranei, da realizzare sulle relative reti di monitoraggio. Con una delibera di Giunta il progetto di monitoraggio dei corpi idrici sotterranei è stato affidato all’ ARIF per la parte riguardante la realizzazione delle attivtà di campo e l’elaborazione/gestione del Sistema Informativo.
“La richiesta nasce per vederci chiaro sul personale impiegato in questa attività – dichiarano i pentastellati – anche in seguito a numerose segnalazioni di legami di parentela e di amicizia di molti dei lavoratori impiegati, sia con i dirigenti, che con i responsabili del progetto, che con alcune P.O. e segretarie particolari illustri”.
Il Progetto è stato affidato oltre che all’Arif, all’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente – ARPA Puglia per quello che riguarda l’analisi e valutazione dei dati qualitativi, e all’Autorità di Bacino della Puglia per la valutazione ed elaborazione dei dati quantitativi.
“Vogliamo conoscere – concludono i consiglieri cinquestelle – le spese effettuate e la rendicontazione relativamente ad ARIF, ARPA e Autorità di Bacino e al progetto nel suo complesso. Abbiamo anche chiesto i nomi delle persone assunte e i relativi contratti ma questi ultimi non ci sono stati consegnati: avremmo voluto verificare la corrispondenza tra le mansioni svolte e la natura dei contratti.”