Tanto è durata l’attesa dal mese di novembre ad oggi per convincere il Sindaco Melucci di prendere delle misure nei confronti della fabbrica inquinante, che da oltre 60 anni arreca pregiudizio alla salute dei Tarantini, in particolar modo i residenti del quartiere Tamburi.
Due mesi fa i portavoce del M5S Taranto avanzarono una mozione durante una seduta di Question time. La mozione chiedeva testualmente:
“che il signor Sindaco si impegni ad adottare, in occasione degli eventi classificati come Wind Days, ordinanza ex art. 50, comma 5, D.Lgs. n. 267/2000 di totale fermo – nell’area industriale immediatamente a ridosso del Quartiere Tamburi – degli impianti, dei nastri trasportatori e dei mezzi che determinano l’innalzamento di quelle polveri minerali che successivamente si disperdono nell’ambiente circostante.”
Praticamente chiedevamo al Sindaco di intervenire sulle fonti inquinanti, in adempimento dei doveri determinati dal suo ruolo di Autorità sanitaria, anziché sulla vita dei Cittadini.
Gli chiedevamo un gesto serio e concreto, significativo e coraggioso, molto diverso dalla semplicistica scelta di chiudere le scuole, lasciare i bambini a casa o di lasciarli in giro a giocare o a fare la spesa con i genitori.
Dopo due mesi, in cui per oltre dieci giorni le scuole del quartiere sono state sbarrate, il Melucci ha riconosciuto, seppure solo in parte, che le proposte del M5S Taranto erano giuste e ha provveduto ad emettere un’ordinanza in cui si chiede di fermare i nastri, ripulire la viabilità dell’area a caldo e del quartiere Tamburi.
Noi riteniamo che questa misura sia sottodimensionata rispetto al problema e sottolineiamo che il sindaco avrebbe potuto dare prova di umiltà e ragionevolezza già due mesi fa riconoscendo la fondatezza della mozione del M5S Taranto.
Rispetto alla situazione complessiva del problema Ilva, dal punto di vista economico, sociale, sanitario, il M5S ha da tempo intravisto le mosse necessarie per dare a Taranto un nuovo futuro, senza inquinamento, senza ricatto occupazionale, senza la sofferenza dei malati a cui viene tolta la serenità e la speranza.
Bisogna utilizzare uno strumento giuridico chiamato accordo di programma, previsto dall’art 34 del TUEL (Testo Unico Enti Locali) che permette di costituire un’intesa tra i soggetti interessati da un’eccezionale problematica del territorio, partendo dalla decisione del sindaco.
Questo accordo va scritto con i contenuti che il M5S ha illustrato in più occasioni:
– chiusura fonti inquinanti;
– bonifica dei siti inquinati ad opera delle maestranze;
– mantenimento dei livelli occupazionali utilizzando gli ammortizzatori previsti dalle norme nazionali ed europee;
– riconversione economica del territorio verso i settori in linea con le sue vocazioni (storia, cultura, natura, turismo, agricoltura, prodotti del mare, innovazione, energie rinnovabili, economia circolare, ecc.).
Noi auspichiamo che i Cittadini vogliano riflettere su questo mortificante scenario che il governo PD sta imponendo loro e sappiano dare un senso alle scelte da fare il nella cabina elettorale il 4 marzo, pensando ad un futuro per Taranto che sia segnato dal coraggio, dalla determinazione e dal cambiamento. In questo senso, l’unica strada percorribile é quella segnata dal MoVimento 5 Stelle.