Un dibattito sulle conseguenze dell’industrializzazione del Sud, con un occhio di riguardo alla vicenda di Taranto. E’ la nuova iniziativa dell’associazione di public history “Fucina 900”, dal titolo “Città e industria nel Mezzogiorno contemporaneo. Il caso Taranto”, che si terrà venerdì 26 gennaio, alle 17:30, presso l’area archeologica di via Marche (accanto al Tribunale). La discussione prenderà le mosse dal nuovo numero della rivista “Italia Contemporanea” dedicata alle città industriali del Sud. Nel volume si parla anche di Taranto, con un saggio di Salvatore Romeo.
“Ricostruire storicamente il rapporto fra città e industria è fondamentale per capire la situazione attuale”, dichiara Stefania Castellana, presidente dell’associazione. “Abbiamo l’occasione di farlo grazie all’interessamento di un’importante rivista scientifica e dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, che ha dato il suo patrocinio all’iniziativa. Come si vede la nostra storia recente attira l’interesse di ambienti di grande rilievo. Dobbiamo esserne più consapevoli e valorizzarla al massimo. Come Fucina 900 continueremo a cercare contatti con la cultura nazionale e internazionale: abbiamo bisogno di aprirci al mondo per rilanciare la nostra città”.
Al dibattito interverranno il prof. Salvatore Adorno, docente di Storia Contemporanea all’Università di Catania e curatore del volume, il prof. Ezio Ritrovato, docente di Storia Economica all’Università di Bari, l’arch. Enrico Grifoni, urbanista, e il dott. Salvatore Romeo, autore del saggio “Taranto: città sviluppo e territorio nel secondo dopoguerra (1945-1977)”.
“Non sono il primo e di certo non sarò l’ultimo a scrivere di questo tema”, afferma Romeo. “Nel mio contributo ho cercato di indagare l’intreccio fra politiche di sviluppo, dinamiche socio-economiche e trasformazioni territoriali. L’arrivo del siderurgico ha attivato processi contraddittori: ha esasperato alcune tendenze preesistenti – su tutte, la speculazione immobiliare – e ne ha create di nuove. Quello che risalta è che la «stagione del consenso» verso l’industrialismo è durata in realtà molto poco: già alla fine degli anni ’60 iniziarono a emergere critiche sempre più consistenti verso quel modello di sviluppo. Queste sollecitazioni sfociarono, qualche anno dopo, nella cosiddetta «vertenza Taranto». Spero che questo mio scritto contribuisca a chiarire diversi aspetti della nostra storia recente”.
Al termine dell’iniziativa sarà possibile visitare il sito archeologico, con il contributo di Fucina 900, con la guida di un archeologo di Taranto Sotterranea.