Un’attesa che dura da un secolo e mezzo. La città vecchia di Taranto ancora oggi è assetata di risanamento. Un’impresa che rischia di entrare nel novero di quelle incompiute croniche che non fanno onore ad una città millenaria e alla sua comunità.
E’ una storia di demolizioni, di crolli, di piani, di promesse e di delusioni quella che Pinuccio Stea racconta nel suo ultimo libro, “Taranto, il risanamento della città vecchia. Una storia lunga 150 anni” (Scorpione editrice). Un lavoro che, come scrive il prof. Riccardo Pagano (Università di Bari) nella prefazione “può dare senso e significato all’essere presenti nella storia della propria città per conoscerne le sue profondità e per ipotizzarne scenari futuri”.
E proprio a quello che sarà anzi, che potrebbe essere, Stea dedica opportunamente le ultime pagine del suo libro la cui stesura è stata ispirata da quel “Concorso di idee” nel quale oggi la comunità tarantina ripone speranze e aspettative. In altre città i centri storici sono stati recuperati, rigenerati dicono gli urbanisti, e restituiti a nuova vita.
A Taranto questa “resurrezione” sembra ancora lontana. Non impossibile, ma certamente più difficile che altrove forse perchè prima di porre mano ai tufi dei palazzi ed alle chianche delle postierle, Taranto deve liberarsi definitivamente di certi fantasmi del passato per cui l’Isola è altro da se stessa. C’è una frattura da ricomporre che è sociale prima ancora che storica e urbanistica, c’è una schizofrenia da cui bisogna uscire per non ripetere ad oltranza il triste rito dell’ ”ennesimo, primo convegno” sul risanamento della città vecchia.
Il volume di Pinuccio Stea sarà presentato mercoledì 24 gennaio 2018, alle 17,30, nel Salone degli specchi di Palazzo di città, a Taranto. Michele Tursi, direttore editoriale de “laRinghiera.net”, converserà con l’autore e con Michele Mazzarano, assessore regionale allo Sviluppo Economico. L’ingresso è libero.
Taranto, 23 gennaio 2018