Continua con fredda determinazione il piano di smantellamento dell’Ospedale S. Marco di Grottaglie, tra inutili distinguo, improbabili difese e sterili rimpalli di responsabilità.
La realtà la conosciamo tutti. La sorte dell’Ospedale di Grottaglie, al pari di quella di molti altri sparsi nell’Italia, è stata segnata da una spending review che, a fronte del debito accumulato dal comparto Sanità, ha optato per una soluzione prettamente contabile, tagliando spesso in modo irresponsabile servizi pubblici essenziali quali quelli a tutela della salute.
Pur tra mille difficoltà il nostro sistema sanitario aveva comunque retto, sino a quando il Governatore Michele Emiliano non si è messo in testa di varare e portare testardamente avanti un Piano di riordino ospedaliero scellerato, soprattutto a discapito della provincia ionica ed in particolare dell’Ospedale S. Marco, scientificamente depauperato di risorse e reparti.
La contemporanea dismissione, poi, del Pronto Soccorso del Moscati e del S. Marco non poteva che creare una situazione insostenibile per il personale sanitario del SS Annunziata e soprattutto un disagio gravissimo per la salute dei cittadini.
Queste circostanze sarebbero state più che sufficienti almeno per “fare un passo indietro”: riattivare il Pronto Soccorso del S. Marco e trasferirvi parte delle attività ed interventi concentrate sul SS. Annunziata (stante anche la creatasi carenza di posti per il ricovero) a beneficio di tutta la provincia. Ciò quanto meno in attesa della costruzione del S. Cataldo, cui era peraltro rinviata la “rifunzionalizzazione” del S. Marco in polo riabilitativo e di degenza post acuzie, così come scritto nella delibera regionale 239/2017.
Macchè, il Governatore Emiliano ritiene che tutto vada benissimo (probabilmente da qualcuno anche mal consigliato e peggio informato) ed anzi si dice soddisfatto che il suo piano di riordino sia ormai in fase di piena attuazione.
Quindi, se è vero che le problematiche riguardanti la sanità ionica siano da imputare negli anni a “responsabilità diffuse e condivise” (e non solo politiche), altrettanto vero è che il suo definitivo affossamento lo si deve al Governatore Michele Emiliano, sostenitore convinto anche della definitiva scomparsa del S. Marco dalla mappa degli ospedali pugliesi.
Alla luce di quanto finora accaduto, ed in mancanza di qualsivoglia segnale di un “ravvedimento operoso” da parte del Governatore ed Assessore alla Sanità Michele Emiliano e della sua Giunta, è necessario comunque non rassegnarsi.
Le forze politiche locali, nonostante l’imminente campagna elettorale, se vogliono essere credibili sul tema della sanità ionica e nella difesa dell’Ospedale S. Marco, hanno il dovere nei confronti della Città di compattarsi e di lottare insieme, con in testa ovviamente il Sindaco. Senza trascurare alcuna opzione possibile per far valere le proprie ragioni, inclusa quella giudiziaria. A tal proposito ricordiamo che il Sindaco Alabrese ed il Sindaco D’Alò avevano impugnato innanzi al TAR di Lecce, rispettivamente, il Regolamento Regionale sul Riordino Ospedaliero e gli atti della Direzione ASL Taranto relativi alla chiusura – prevista per il solo periodo dal mese di luglio a quello di settembre del 2016 – del Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Marco, la chiusura dell’Ostetricia, l’attività ridotta della Chirurgia, la chiusura del Nido, Anestesia, Laboratorio di Analisi e Radiologia con attività h.12. e tutti gli atti successivi.
Pertanto, invitiamo il Sindaco di Grottaglie avv. Ciro D’Alò, oltre ad una risoluta azione di intervento politico, ad intraprendere qualsiasi iniziativa utile per la salvaguardia dell’Ospedale S. Marco, valutando anche l’opportunità di perseguire l’iniziativa giudiziaria dando seguito ai predetti ricorsi. Ciò chiederemo anche tramite un’interpellanza consigliare.
(Antonio Maglie, coordinatore Art.1 MDP Grottaglie)