“Era il 23 dicembre del 2016, quando fu approvato un mio emendamento al Bilancio di previsione 2017 che prevedeva lo stanziamento di 200 mila euro per l’avvio di una sperimentazione per introdurre l’attività fisica come strumento di prevenzione di particolari patologie, le cosiddette “palestre della salute”. Da allora però niente è stato fatto”. Lo dichiara il consigliere del M5S Mario Conca, che torna a chiedere al Presidente / Assessore alla Sanità Emiliano e all’assessore allo sport Piemontese di realizzare queste palestre per la valorizzazione dell’attività fisica adattata (AFA).
“Le palestre della salute – continua il pentastellato – rappresenterebbero un’occasione di lavoro per i laureati in Scienze Motorie oltre che un modo salutare di incidere sulla spesa farmaceutica. Soggetti diabetici, ipertesi, obesi, pazienti borderline, malati cronici, indossando la tuta potrebbero limitare l’utilizzo di barbiturici sotto il controllo di medici ed esperti AFA. Tempo fa – aggiunge – a San Giovanni Rotondo ho visitato un centro riabilitativo all’avanguardia, dove con mia somma sorpresa ho visto realizzata la palestra della salute di cui al mio emendamento e grazie al Direttore Sanitario, Serena Filoni, ho avuto modo di provare attrezzi che non avevo mai visto e di capire quanto possa servire questo tipo di attività anche per la prevenzione di alcune patologie”.
Da mesi, spiega Conca, è pronto il regolamento redatto dalla dirigente dello Sport e del Benessere, Francesca Zampano, ma sembrerebbe che a frenare l’approvazione del testo in Giunta e il successivo passaggio in commissione siano i medici dello sport, una quindicina in tutta la Puglia.
“Un paio di settimane fa – incalza Conca – ho nuovamente parlato con il Presidente/Assessore Emiliano e l’Assessore allo Sport Piemontese, i quali mi hanno confermato queste pressioni. È inaccettabile che dopo 13 mesi niente sia cambiato. Il Presidente Emiliano invece di litigare con la sua maggioranza per qualche collegio plurinominale in più dovrebbe occuparsi dei problemi dei pugliesi, avendo tenuto per sè anche la delega alla sanità che rappresenta l’84% del Bilancio”.