Lavoratori e lavoratrici, attivisti delle vertenze più “calde” del nostro territorio: questo è il profilo delle candidate e dei candidati di Potere al Popolo a Taranto. Stamattina si è tenuta la presentazione, presso la Libreria Gilgamesh. “Un luogo che per tanti anni è stato un punto di riferimento per la cultura, ma anche per l’attivismo sociale e politico nella nostra città”, dichiara Salvatore Romeo, attivista del movimento. “Oggi la Gilgamesh è anche uno dei simboli della crisi: la storica libreria infatti sta per chiudere. La gente è sempre più povera, anche se lavora guadagna poco e i consumi diminuiscono: comprare un libro diventa un lusso. Questo è il paese che abbiamo davanti, e non quello che ci viene raccontato dal governo. Potere al Popolo parte di qui e vuole migliorare la condizione delle persone che lavorano e di quelle a cui il diritto al lavoro viene negato”.
Un’operatrice della comunicazione, una delle tante “partite IVA” senza tutele né stabilità professionale. E’ la trentunenne tarantina Valentina Basta la capolista nel collegio plurinominale della Camera.
“La mia candidatura segnala l’attenzione che Potere al Popolo dedica alle persone che vivono la mia stessa condizione”, dichiara Basta. “Oggi in Italia sono milioni, soprattutto giovani, quelli che devono aprire una partita IVA per lavorare, anche se spesso sono di fatto dipendenti. Per queste persone non esistono tutele: siamo i nuovi sfruttati, pagati spesso due soldi e senza nessuna speranza di avere una pensione decente”.
“Potere al Popolo vuole cambiare questa situazione”, argomenta Basta. “Chi lavora continuativamente va assunto con un contratto stabile; i veri liberi professionisti hanno diritto a tutele già riconosciute ai lavoratori dipendenti. Questo vale soprattutto per le donne, a cui oggi è negato completamente il diritto alla maternità”.
Insieme ai nuovi sfruttati dell’era digitale, Potere al Popolo punta anche sulla classe operaia tradizionale: il candidato del collegio uninominale di Taranto è Giovanni Lippolis, operaio dell’Ilva.
“So bene cosa vuol dire vivere sulla propria pelle l’assurdo conflitto fra salute e lavoro: le famiglie di noi lavoratori sono le più esposte a una tragedia che può arrivare all’improvviso”, afferma Lippolis. “Questo rischio noi non lo vogliamo più correre, e vogliamo che non lo corrano neanche i nostri concittadini. Così com’è lo stabilimento non può più esistere. O si cambia drasticamente, e in tempi rapidi, o si chiude”.
Margherita Matteo è invece la candidata all’uninominale del Senato. “Sono un’attivista femminista. Oggi nel nostro paese le donne subiscono discriminazioni intollerabili. Guadagnano meno degli uomini e spesso ai colloqui di lavoro la prima domanda che gli viene fatta è se hanno intenzione di fare figli. A tutto questo si aggiunge la mancata applicazione della legge 194: per esempio, negli ospedali del nostro territorio tutti i ginecologi sono obiettori. Potere al Popolo si batte per una sostanziale parità di diritti, di salari e di accesso al mondo del lavoro, anche per le persone LGBT”.
“Sono stato un operatore di un centro di accoglienza per migranti”: si presenta così Antonio Sanarica, candidato alla Camera. “Sono stato licenziato perché ho denunciato le condizioni di sfruttamento di noi lavoratori e il trattamento indegno dei migranti. Questa è la conseguenza del Jobs Act e del modo in cui è gestito oggi il fenomeno migratorio in Italia. Abbiamo bisogno di vere politiche di accoglienza perché non ci deve essere contrapposizione fra lavoratori italiani e stranieri: la vera contrapposizione è fra tutti i lavoratori e chi li sfrutta”.
Chiude Simona Marsella, candidata all’uninominale nel collegio di Martina Franca. “Sono vicepresidente provinciale dell’ARCI e mi riconosco nel valore del mutualismo che Potere al Popolo fa proprio. Mutualismo vuol dire aiutarsi a vicenda per essere felici insieme. Questa è l’idea di società che vogliamo realizzare”.