Bari, 17 gen. – La presenza di don Luigi Ciotti in commissione criminalità è un evento di grande rilevanza, anche in vista della XXIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata da Libera che si svolgerà a Foggia.
La Puglia, dopo aver pianto vittime innocenti, come Aurelio e Luigi Luciani, ha bisogno di testimonianze, di esempi e soprattutto di politiche educative in favore dei giovani. Occorre inculcare la lotta alla criminalità dai primi anni del percorso scolastico di ogni ragazzo pugliese, contrastando la dispersione scolastica innanzitutto e mettendo in campo tutti gli sforzi per fare della scuola il luogo del risveglio di coscienze e il tempio della legalità che prepara alla civiltà, ovvero della formazione di una comunità sana, solidale, responsabile.
Ma accanto alla educazione occorre il controllo del territorio. In Provincia di Foggia e sul Gargano in particolare, dopo l’evento criminoso di agosto, si avverte la presenza dello Stato. Carabinieri, polizia, forze dell’ordine stanno facendo un egregio lavoro. Le istituzioni fanno sentire la loro presenza e rendono forti chi s’impegna, ogni giorno, nel contrastare la criminalità.
Bisogna aumentare le occasioni di confronto con chi è impegnato sul terreno del contrasto alla criminalità, favorire scambi di idee, aumentare la consapevolezza che la legalità non è un bene astratto, ma una condizione di vita e di progresso civile.
In questo senso ho voluto ricordare l’esempio di don Tonino Bello, a 25 anni dalla sua morte, ma anche l’impegno di Aldo Moro nel 40esimo della strage di via Fani. E da democristiano ho apprezzato le parole di don Luigi Ciotti nel ricordare l’azione e gli scritti di don Sturzo contro la mafia. Il prete siciliano scriveva di lotta alla mafia in tempi in cui la mafia era considerata un fenomeno ristretto, circoscritto a una piccola realtà, sappiamo che così non è, ma grazie all’azione di Libera e di don Luigi Ciotti abbiamo strumenti in più per contrastare il dilagare del fenomeno mafioso.