Sinistra Italiana Liberi e Uguali ha inoltrato al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, una proposta da inserire nell’accordo di programma per l’Ilva di Taranto, alla luce dell’attuale situazione dell’Ilva, che è ancora oltremodo incerta sia per quel che riguarda la tutela dei diritti dei lavoratori della fabbrica che per quanto riguarda le garanzie per la salubrità dell’ambiente e, quindi, per la salute dei cittadini. Con tale integrazione intendiamo contrastare l’atteggiamento dei nuovi acquirenti dell’azienda siderurgica più grande d’Europa, Arcelor Mittal e Am Investco,che hanno esplicitato l’intenzione di licenziare circa 4000 lavoratori su 14.200 e cancellare tutti i diritti acquisiti per il resto dei dipendenti che rimarrebbero in pianta organica, facendo ricorso, per questi ultimi, alla disciplina contrattuale prevista dalla Legge n.81\2015, il cosiddetto JobsAct, che non prevede più l’obbligo di reintegra a carico delle aziende che licenziano lavoratori senza giusta causa. Dunque abbiamo proposto al presidente Emiliano di aggiungere un nuovo articolo :“Misure a tutela dell’occupazione e partecipazione del lavoratori” con il quale l’AS e AM si impegnano a mantenere i livelli occupazionali attualmente in organico, mantenendo le forme contrattuali attuali e tutti i diritti fin qui maturati dai lavoratori di ILVA s.p.a., rinunciando ad utilizzare la disciplina contrattuale prevista dalla Legge n.81 del 2015 (JobsAct) che non prevede l’obbligo di reintegra in caso di licenziamento senza giusta causa. Inoltre chiediamo che I’AS e AM si impegnino a istituire il Consiglio di Sorveglianza, così come disciplinato dalla legislazione italiana che consente l’adozione dello Statuto Dualistico nelle imprese, prevedendo in esso la presenza di rappresentanti eletti dai lavoratori e dagli Enti Locali. Il Consiglio di Sorveglianza, ha il compito di vigilare sulla esecuzione del piano industriale e, quindi, su procedure complesse come l’applicazione delle BAT e la copertura dei Parchi Minerari. Questo al fine di introdurre l’elemento della democrazia economica, sperimentando, così come accade da anni in Germania, l’applicazione degli Statuti Dualistici nelle imprese, a partire da quelle a capitale pubblico o in crisi. In questo modo le rappresentanze di lavoratori e Istituzioni locali, avranno la possibilità di esercitare un concreto potere di controllo sulla gestione della fabbrica, clausole importanti che chiediamo da tempo di essere considerate a tutela di salute, ambiente e lavoro.