“La nascita del presidio fisso della Polizia Locale nel Quartiere Ferrovia è una notizia positiva. Un impegno che il sindaco Franco Landella, l’Amministrazione comunale e la maggioranza di centrodestra hanno mantenuto con la popolazione residente. Un esempio di serietà politica e di attenzione concreta per l’emergenza sicurezza che si vive nella zona della stazione ferroviaria.
Parliamo di un tassello importante, inserito nel mosaico delle attività che il Comune di Foggia ha già messo in campo in questa parte della città: dall’istituzione di uno specifico servizio di pattugliamento della Polizia Locale agli interventi nel campo della pubblica illuminazione, fino all’Ordinanza sindacale anti-bivacco firmata proprio recentemente. Tutte azioni che si pongono a supporto del lavoro compiuto ogni giorno dalle Forze dell’Ordine, che approfitto per ringraziare, ed intensificato proprio negli ultimi mesi.
È stato quindi operato un cambio di passo rilevante rispetto al passato, quando di fronte al disagio del Quartiere Ferrovia si preferiva voltare la testa dall’altra parte, facendo finta di non vedere. E suonano davvero strumentali le accuse di razzismo che alcuni muovono nei confronti dell’operato dell’Amministrazione comunale, evidentemente per nascondere i fallimenti collezionati in materia di politiche dell’accoglienza dai Governi di centrosinistra e per provare ad occultare il fatto che buona parte del degrado dell’area, anche in termini di sicurezza, sia la diretta conseguenza della massiccia presenza di cittadini stranieri.
Il nuovo presidio della Polizia Locale è dunque un risultato che va salutato positivamente. Un riconoscimento che dovrebbe essere trasversale, perché è una risposta ai bisogni della città. Purtroppo, invece, c’è chi anche in questa circostanza non ha perso occasione per dimostrare la sua consueta vocazione a sperare che tutto vada male, per poter tentare di ottenere qualche piccolo vantaggio politico. Chi ha parlato di una struttura illegittima, parlando di gabbiotti che non possono essere utilizzati come luoghi di lavoro e citando il caso di Roma, ha operato una ricostruzione di quella vicenda in palese malafede. Il Tar del Lazio, con la sentenza n. 6426 del 18 giugno 2014, ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Roma ed annullato la decisione del Ministero del Lavoro, che aveva intimato il non utilizzo di questo tipo di cabine da parte degli agenti della Polizia Locale, chiarendo che quelle strutture non sono luoghi di lavoro ma punti di appoggio. Ed infatti l’Amministrazione comunale non ha mai dichiarato di voler destinare il presidio del Quartiere Ferrovia a luogo di lavoro per gli agenti della Polizia Locale. Insomma, l’ennesima polemica strumentale per provare, senza successo, ad oscurare le risposte concrete che il centrodestra sta fornendo alle istanze dei residenti delle zone limitrofe la stazione ferroviaria”.