La V commissione consiliare presieduta da Mauro Vizzino ha approvato a maggioranza con l’astensione delle opposizioni (M5s, Forza Italia, DIt e Ap) il disegno di legge riguardante il “Tributo speciale per il deposito in discarica e in impianti di incenerimento senza recupero dei rifiuti solidi”.
Il provvedimento, illustrato dall’assessore all’Ambiente Filippo Caracciolo, ha l’obiettivo di adeguare la normativa regionale in materia alle disposizioni nazionali. In particolare vengono recepite le disposizioni del Collegato Ambientale del 2014 e la recente sentenza della Corte Costituzionale relativa all’ecotassa per gli scarti ed i sovvalli di impianti di selezione automatica, riciclaggio e compostaggio e per i fanghi anche palabili.
Per incrementare la raccolta differenziata di rifiuti viene introdotto un meccanismo che lega le tariffe dell’ecotassa alle percentuali di raccolta differenziata raggiunte dai singoli Comuni, in base al quale la riduzione del tributo speciale è inversamente proporzionale (o più precisamente “inversamente progressiva”) al superamento del livello di RD rispetto alla normativa statale e va da un minimo del 30% ad un massimo del 70%. Ai Comuni che non abbiano raggiunto le percentuali previste viene applicata un’addizionale del 20%.
La Regione ha il compito di individuare i formati, i termini e le modalità di rilevamento e trasmissione dei dati che i Comuni sono tenuti ad inviare ai fini della certificazione della percentuale di raccolta differenziata raggiunta.
Spetta invece all’ARPA validare i dati raccolti e di trasmetterli alla Regione che stabilirà annualmente il livello di differenziata relativo a ciascun Comune e a ciascun ATO, ai fini dell’applicazione del tributo.
Il presupposto del tributo non è solo il deposito in discarica, ma anche il conferimento dei rifiuti solidi in impianti di incenerimento senza recupero energetico per il quale l’ecotassa si applica nella misura ridotta del 20%, aggiungendo anche gli impianti comunque classificati esclusivamente come impianti di smaltimento mediante incenerimento a terra.
Viene variata la destinazione del gettito del tributo che affluisce interamente in un apposito fondo della Regione, destinato al sostegno dei costi sopportati dai Comuni maggiormente performanti per la gestione del ciclo dei rifiuti. Con legge di bilancio, il fondo è dotato in misura non superiore al 50 per cento del tributo riscosso. Parte del fondo, corrispondente al gettito derivante dalla tassazione dei fanghi di risulta, viene destinata invece a investimenti di tipo ambientale che riguardano i rifiuti del settore produttivo soggetto al tributo.
L’Agenzia regionale dei rifiuti si occuperà di ripartire la quota del 20% del gettito ai Comuni nei quali sono presenti discariche o impianti di incenerimento senza recupero energetico e ai Comuni limitrofi interessati.
Viene inoltre stabilito che ai Comuni che prevedono di incrementare i livelli di raccolta nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2018 rispetto al periodo 1 settembre 2016-31 agosto 2017, sarà confermata per il 2018 l’aliquota del 2013.