“Alcune precisazioni tecniche sono d’obbligo, soprattutto quando, come in questo caso, servono ad evitare allarmismo tra i cittadini”.
Lo dichiara Gianfranco Grandaliano, commissario dell’Ager Puglia, che relativamente al lodo arbitrale riguardante la revisione tariffaria ex Istat di un’azienda privata nei confronti del soppresso Ato di Lecce, spiega.
“Prefigurare un presunto aumento delle bollette Tari per i cittadini salentini, dovuto alla decisione di un Collegio Arbitrale, ci pare esagerato e fuori luogo, in modo particolare a fronte dei confortanti risultati ottenuti dall’Ager, in poco più di un anno, che hanno consentito di ottenere risparmi certificati sulle tariffe pari a 20 milioni di euro, con costi di gestione della struttura, anch’essi certificabili, nettamente inferiori rispetto agli Ato e agli Aro che precedentemente gestivano il sistema rifiuti in Puglia. Il lodo arbitrale in questione – chiarisce nel dettaglio il commissario Ager – peraltro non approvato all’unanimità del Collegio, deriva dalla firma di una clausola compromissoria mai apposta dall’Agenzia, bensì dal Comune di Cavallino. L’assunto su cui si fonda il lodo è che l ‘Ager sarebbe subentrata all’Ato Lecce, con ogni relativa conseguenza. E’, questa, una circostanza manifestamente erronea, atteso che le Ato, quali soggetti giuridici autonomi, sono stati posti in liquidazione con l’entrata in vigore della legge regionale n. 24/2012. Tale circostanza è stata formalmente rappresentata, al Collegio Arbitrale ed a tutte le parti costituite, con una nota inviata dall’Ager, nella quale sono state dettagliatamente illustrate le argomentazioni giuridiche per le quali l’Agenzia, dichiarandosi soggetto giuridicamente estraneo alla controversia, non riconosceva in alcun modo tale giudizio arbitrale. La decisone finale del Collegio Arbitrale sembra quindi, incomprensibilmente, ignorare la stessa produzione giuridica da noi offerta”.
“E’ evidente – conclude Grandaliano – che faremo comunque appello e che la impugneremo con ogni mezzo a disposizione, così come abbiamo fatto, sovente con successo, con tanti altri contenziosi ereditati dalle precedenti gestioni, alle quali Ager è subentrata negli ultimi mesi. Ma è evidente che, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni autorevoli esponenti del Consiglio Regionale, abbiamo scelto di non costituirci, comunicandolo al Collegio Arbitrale in maniera ufficiale e con le motivazioni giuridiche del caso, in quanto non responsabili delle scelte che poi hanno portato il Collegio stesso ad esprimersi in questa direzione. Agli allarmismi preferiamo rispondere con i fatti. Abbiamo già avviato l’istruttoria, che coinvolge i soggetti gestori degli impianti di Tmb, per una revisione delle tariffe che consenta ai Comuni salentini di non gravare ulteriormente sulle tasche dei contribuenti e, in generale, di evitare emergenze nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti. Continueremo, con l’impegno sinora dimostrato, a tutelare le giuste ragioni dei cittadini pugliesi”.