Sono stati istituiti in Puglia gli STEN : Servizi di Trasporto di Emergenza Neonatale, un sistema che consente di effettuare i parti,anche quelli problematici, negli ospedali di 1° livello, e di offrire poi un trasporto di emergenza al neonato a rischio, verso l’ospedale di 2° livello.
La Regione Puglia,però, ha individuato solo tre provincie in cui incentrare tale servizio:Bari, Foggia e Lecce, escludendo gli altri territori.
L’assenza su Taranto di tale servizio oltre ad essere una grave mancanza, risulta configurarsi come un vero e proprio impoverimento dell’ offerta sanitaria del territorio e fa emergere grandi criticità per quanto concerne la preparazione dei centri tarantini ad affrontare l’emergenza neonatale.
L’organizzazione attuale prevedeva infatti che i parti a rischio e pretermine venissero effettuati esclusivamente in centri di secondo livello,predisposti ad affrontare l’emergenza e dotati di una UTIN in grado di garantire la migliore e più adeguata assistenza altamente specialistica al neonato.
Viceversa questo sistema garantisce i parti in centri disposti più capillarmente sul territorio,e ciò rappresenta sicuramente una comodità assistenziale, ma si affida ad un servizio di trasporto in emergenza qualora il neonato necessitasse di trattamenti di terapia intensiva non estrinsecabili nell’ospedale di 1° livello. Tale servizio di trasporto non essendo presente su Taranto, vedrà aumentare il tempo di trasferimento del neonato di qualche ora, per giungere a Bari, mentre verso Taranto, dai centri di Castellaneta, Martina Franca, “Bernardini” di Taranto, impiegherebbe pochi minuti, provocando di fatto un rallentamento dell’assistenza da fornire al neonato.
A ciò si aggiunge una ulteriore criticità circa la adeguatezza degli altri spokes tarantini alla gestione del piccolo paziente in attesa (di ore) dello Sten. Tale criticità è certamente da imputare non solo alla povertà numerica di medici disponibili nei reparti,che già con grande difficoltà riescono a colmare le esigenze degli assistiti, ma anche alla necessità di avere un training idoneo del medico stesso che debba saper mettere in atto le giuste e complesse pratiche dell’emergenza neonatale.
Ad oggi i reparti degli spokes tarantini non sarebbero in grado per le gravissime condizioni lavorative in cui versano, di affrontare adeguatamente tali situazioni, lasciando i medici in un limbo di risvolti medico-legali circa la gestione del rischio in situazioni di emergenza, che in tali casi lascia il dubbio dell’interpretazione dell’errore medico come individuale o di sistema.
Inoltre paradossalmente,tale servizio sottrae medici dai reparti degli ospedali tarantini ,già depauperati vista la ristrettezza delle risorse anche umane con cui si è costretti ad operare, in una situazione organizzativa che vede gli ospedali tarantini praticamente al collasso,costituendo l’ennesimo provvedimento messo in atto dal Presidente Emiliano che di fatto sfavorisce ulteriormente la comunità tarantina.
Ritengo che Taranto e la sua provincia necessitino di più risorse ed impegni da parte della Regione Puglia,soprattutto dal punto di vista della offerta sanitaria: il nostro territorio è già stato martoriato ed è tempo di ricostruire un percorso politico e sociale in grado di far fronte alle esigenze di una comunità numerosa e bisognosa di più attenzioni.
Mino Borraccino