Questa mattina, nella sala “Fedora” del Teatro “Umberto Giordano” di Foggia, è stato presentato il progetto dello “Slydini Magic Festival”, kermesse di illusionismo che si terrà in primavera nel teatro foggiano per celebrare il nome e all’arte magica del grande illusionista Tony Slydini (1901-1991), vissuto negli Stati Uniti e da tutti considerato americano ma nato ad Alberona, in provincia di Foggia.
Ad illustrare l’iniziativa, l’Assessore comunale alla Cultura di Foggia Anna Paola Giuliani e l’illusionista Danilo Audiello -in arte, “Alexis Arts”- che ha promosso il festival con il patrocinio del Comune di Foggia.
Con loro, la foggiana Gabriella Cristiani, l’unica donna italiana ad aver vinto un Premio Oscar come montatrice, con il film “L’ultimo imperatore” di Bertolucci, nel 1988. A lei sarà assegnato lo “Slydini Award” di questo festival foggiano perché, come ha spiegato Danilo Audiello, «i primi a fare Cinema furono gli illusionisti», con le “Fantasmagorie” successioni di immagini proiettate attraverso le lanterne magiche che servivano a suggestionare il pubblico e a proporre i loro numeri prodigiosi.
«Gabriella Cristiani, con la sua arte, ha saputo donare grande valore al Cinema e quindi a lei il mondo dell’illusionismo che è legato strettamente alla magia del Cinema, vogliamo rendere omaggio. Soprattutto perché Gabriella è un personaggio illustre che ha tenuto alto il nome di Foggia nel mondo come ha fatto Slydini. L’intento è quello di valorizzare le eccellenze della nostra terra, in particolar modo quando non sono ben note le loro origini foggiane».
«Mi fa piacere tornare nella mia terra –ha sottolineato Gabriella Cristiani- e mi fa piacere ricevere un premio legato al mondo dell’illusionismo, perché in effetti, i primi cineasti provenivano da questo mondo. Attraverso la registrazione su pellicola dei loro numeri pensavano di allontanare l’attenzione del pubblico dai trucchi, ma così hanno contribuito a promuovere un’arte che ha attirato sempre più spettatori al cinema e sempre meno ai varietà che ospitavano i numeri di magia. Sono felice che venga ricordato il nome di un grande Foggiano che è stato ai vertici mondiali di questa attività e che a promuovere l’iniziativa assieme al Comune sia un altro Foggiano, Danilo, che rappresenta un’eccellenza della nostra terra».
Nel corso della conferenza, a Gabriella Cristiani è stato consegnato lo “Slydini Award”, una scultura in ferro dorato realizzata dal giovane artigiano foggiano Pasquale Pepe, denominata “Il fuoco dell’arte”: rappresenta simbolicamente le tre fiammelle dello stemma di Foggia, “che tendono verso l’alto come fanno tutti quelli che primeggiano nella propria attività grazie al fuoco della passione”.
Il Sindaco Franco Landella, in questa occasione fuori città, ha fatto giungere a Gabriella Cristiani –tramite l’Assessore Giuliani- i suoi saluti e i complimenti per il lustro che continua a portare alla città natale con la sua prestigiosa e pluripremiata attività artistica, auspicando un coinvolgimento futuro nelle iniziative culturali che l’Amministrazione comunale di Foggia sta promuovendo proprio con l’intento di valorizzare gli aspetti positivi e i talenti che il territorio sa produrre.
Il premio Oscar foggiano ha ringraziato il sindaco e ha rivelato di aver avviato da tempo il progetto per girare un documentario sulla Capitanata e la Puglia per farne conoscere i tesori di natura, arte e storia nel mondo.
Tony Slydini –al secolo Quintino Marucci- nacque l’1 settembre 1901 ad Alberona. Ben presto si trasferì a Foggia dove trascorse i primi anni di vita-
Suo padre, un illusionista dilettante, lo incoraggiò ad eseguire giochi di prestigio sin dalla più tenera età. Quand’era ancora giovane, Quintino e la sua famiglia si trasferirono dall’Italia all’Argentina. All’inizio scelse il nome d’arte “Tony Foolem” [“Tony li inganna”] presto cambiato in “Tony Slydini”. Si esibì in spettacoli che rappresentavano la versione sudamericana del vaudeville, ma quando scoppiò la “Grande Depressione” del 1929 il lavoro cominciò a scarseggiare. Così, nel 1930, si trasferì a New York e trovò ingaggi in feste pubbliche e in piccoli spettacoli. Durante un viaggio a Boston, Slydini ottenne un contratto per tre giorni di esibizioni e conquistò il pubblico al punto da restare a Boston per sette anni. I numeri magici di Slydini erano di solito improvvisati, piuttosto che seguire uno schema prestabilito: sviluppava il suo spettacolo in base al pubblico e alle situazioni.
Slydini morì il 15 gennaio 1991, a 89 anni, ad Orange, in New Jersey.