Sono soddisfatto del lavoro del ministro Calenda, finalmente è stata ripristinata nel metodo e nelle priorità la corretta relazione con gli enti locali e la comunità ionica. Dinnanzi all’accesso agli atti del piano industriale, e del comitato di esperti che ha prodotto le controdeduzioni in materia ambientale, nonché alla luce del verbale del tavolo odierno, che dovrebbe impegnare il governo sui successivi tavoli di approfondimento tecnico, il Comune di Taranto ha dato mandato intanto di ritirare l’istanza cautelare riferibile al proprio ricorso, che sono certo cadrà del tutto entro poche settimane, quando sarà definito anche il quadro del rischio sanitario, dell’indotto e degli organismi previsti dalla procedura legale per monitorare ed integrare l’Aia in vigore. Oggi abbiamo preso atto di una serie sostanziale di interventi migliorativi ed unilaterali al Dpcm da parte dell’investitore, grazie alla azione degli enti locali, per esempio, ora l’inizio della copertura dei parchi minerali ha una data certa. Ho chiesto ad AM Investco Italy, come ulteriore attestazione di serietà e buone intenzioni di operare anche nel verso della limitazione della propria immunità rispetto agli obiettivi ed al cronoprogramma dell’Aia e delle future eventuali integrazioni al Dpcm di settembre. Taranto può tornare ad avere fiducia. Resta solo il rammarico per il modo in cui un tavolo piuttosto positivo si è chiuso, in maniera del tutto immotivata, di nuovo non istituzionale. Io non seguirò chi continua ad inasprire il confronto, non mi spaventano le illogiche ed insostenibili minacce di fermo dello stabilimento o di chiusura del dialogo istituzionale. Il tavolo Ilva va avanti, se qualche ministro ha difficoltà a sostenere il carico di responsabilità su di una questione così complessa e delicata lo dica subito, io non ho paura.