Il pane spezzato e condiviso con i senza tetto la mattina: un filo rosso legato a quello spezzato in serata, in piazza Catanzaro, davanti al presepe vivente, in questa bellissima e sopraffatta città dall’inquinamento, dal disagio sociale, dalla povertà ma ricca ancora di entusiasmo e di voglia di fare e di tante cose magnifiche che sono sotto gli occhi di tutti ma che si fa fatica a vedere quasi fossero avvolte da una nebbia fitta.
Il pane spezzato distribuito a quanti occupano posti di responsabilità, dirigono associazioni, siano esse di categoria o sindacali o di volontariato o ambientaliste, per ricostruire, incastrandolo con quello degli altri, il tessuto connettivo di una comunità che, in troppe occasioni, vede l’un contro l’altro armato. Il pane metafora della vita che riprende a scorrere con forza, parallela ai due mari, per restituire linfa vitale alla città, per darle la forza di risollevarsi, magari tenendo ben presente il messaggio del bambinello nella mangiatoia.
Tutto questo ha voluto essere il gesto segno al quale Gianni Liviano, consigliere regionale tarantino, insieme all’associazione “Le città che vogliamo”, ha invitato tutti. E in tantissimi hanno risposto: dai cittadini, soprattutto, che quel senso di comunità smarrito intendono recuperare, al sindaco rappresentato dall’assessore Francesca Viggiano, ai presidenti di Confindustria e Ordine degli avvocati, al direttore di Confartigianato, ai rappresentanti dei partiti come Pd, Forza Italia e Psi, al CSV. Ma molti altri erano stati invitati.
Le canzoni natalizie del coro della scuola “C.G. Viola” hanno allietato la serata mentre i figuranti del presepe vivente di Faggiano hanno impreziosito con la loro presenza l’iniziativa creando una magica atmosfera intorno alla capanna della natività e agli stand che hanno accolto la zona del “Riciclo creativo” di Ornella De Filippo, l’associazione dipendenti Difesa “Santa Barbara”, l’istituto comprensivo “C.G. Viola”, i mitilicoltori di Confcommercio che hanno esposto gli attrezzi della pesca e della coltivazione dei mitili, il C.p.i.a. Taranto.
“Siamo una città in cui la dimensione solidaristica tra attori economici, sociali e politici si è da tempo smarrita”, ha sottolineato Gianni Liviano spiegando il senso dell’iniziativa. “Dobbiamo renderci conto – ha poi aggiunto – che ci sono i presupposti per diversificare l’economia ionica puntando ad uno sviluppo che sia alternativo all’Ilva. Insomma, vogliamo cercare di essere costruttori di economia, vogliamo ragionare di metodi e di impegni per il nostro territorio. Identità, trasformazione, partecipazione. Sono queste le parole chiave dalle quali ripartire. L’obiettivo, ripeto, vuole essere quello di mettere a rete persone e progetti e di farli dialogare in una dimensione antropologica e comunitaria ma dobbiamo immaginare che i protagonisti non siano soltanto i tecnici e gli addetti ai lavori ma anche i cittadini. Taranto – ha concluso Liviano gg è anche una città ricca di persone serie, intellettualmente oneste, capaci Queste persone ora devono reagire. È il momento della mobilitazione. È il momento della responsabilità, è il momento dell’unità tra le persone appassionate di bene comune. Facciamo tutti un passo avanti. Non hanno più senso le mani pulite di tanti se poi rimangono in tasca”.
Il coro dei bambini intona le novene natalizie, il profumo delle pettole fa da contorno, la pioggia del pomeriggio ha lasciato il posto ad un’arietta frizzante. Ma se fosse piovuto poco importa. Sarebbero state, comunque, gocce d’acqua benedette.