In un gremito Salone di Rappresentanza della Provincia di Taranto, ieri sera, Sinistra Italiana, che sta organizzando la Lista unitaria “Liberi e Uguali” con Possibile ed MDP (presente in sala anche il Coord prov Massimo Serio), ha tenuto una iniziativa sul tema del conflitto fra salute ed ambiente che ruota intorno all’Ilva di Taranto. I relatori e il tema sono stati introdotti dal Coordinatore provinciale di SI, nonché Presidente del Consiglio Comunale di Massafra, Maurizio Baccaro. La discussione è stata molto approfondita e ricca di contributi importanti grazie ai quali, partendo dall’analisi della situazione attuale, è stata resa chiara una posizione molto precisa su quello che si dovrebbe fare per sanare il conflitto fra salute e lavoro che, così come lo stanno affrontando Governo nazionale e governo regionale, nuoce in entrambe le direzioni.
I saluti dei rappresentanti dei Sindacati dei Metalmeccanici, Antonio Talò per la UILM, Fraco Rizzo per l’USB e Francesco Brigati per la FIOM, hanno aperto il dibattito che è stato pregno di contenuti tecnici e politici: il Prof. Tommaso Fiore ha messo al centro della discussione il protagonismo degli operai del siderurgico di Taranto quale elemento indispensabile per raggiungere qualunque obiettivo, facendo notare che in nessun caso la soluzione potrebbe considerarsi ben individuata senza il ritrovato ruolo centrale di quella che una volta si poteva chiamare con il nome di classe operaia;
Il Prof. Giorgio Assennato ha spiegato tecnicamente come il rischio sanitario attuale sia inaccettabile e come si debba necessariamente introdurre la Valutazione Sanitaria all’interno del percorso dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, prima di definire davvero tecnica e quantitativo della produzione, altrimenti il rischio di “tirare a campare”, come accade dal 2012, senza un futuro certo, continuando a danneggiare sia la qualità che la sostenibilità ambientale della produzione, diventerebbe una certezza.
Enzo Lacorte, componenete della Segreteria provinciale di SI, già Segretario nazionale della FLAI-CGIL, ha spiegato un altro dei capisaldi della proposta che il movimento politico di Sinistra sta avanzando a tutti i livelli, e cioè l’introduzione del Consiglio di Sorveglianza in Fabbrica, uno strumento contemplato dall’ordinamento legislativo nazionale che disciplina la possibilità di avere lo “statuto duale”. Il Consiglio di Sorveglianza è un organismo del quale fanno parte le rappresentanza di lavoratori ed Istituzioni locali ed ha poteri reali di controllo sull’applicazione del Piano Industriale da parte dell’Amministratore dell’azienda, fino al potere di rimozione in caso di mancata realizzazione dello stesso. Un elemento quest’ultimo già ampiamente utilizzato in Germania, Paese dove i diritti dei lavoratori oggi sono certamente meno in discussione che in Italia. L’elemento ancor più rilevante fatto avanzare nella discussione da Enzo Lacorte è un pilastro dell’idea di Paese che la Sinistra ha e che oggi manca al governo del Paese, e cioè la necessità di fare una seria discussione su quale tipo di acciaio si vorrebbe produrre oggi in Italia. Dopo l’avanzamento della produzione di acciaio in massa, fatto registrare da Cina, India e Brasile, le cui aziende possono speculare sull’assenza di diritti per i lavoratori e di tutele ambientali, appare inevitabile che la politica in Italia debba occuparsi di affrontare questo argomento e di definire la strada che le aziende dovranno percorrere. Lasciando fare al “libero” mercato, come hanno fatto i governi degli ultimi decenni, non vi sarebbe nessuna possibilità di produrre un avanzamento per il benessere e il progresso del Paese, sarebbe un errore mortale per l’economia interna e per il reddito di milioni di famiglie.
I governi degli ultimi anni hanno sempre prodotto Norme che abbattevano diritti per i lavoratori e ostacolavano la tutela della salute e dell’ambiente, pensando che in questo modo le imprese avrebbero avuto interesse maggiore ad investire in Italia. I risultati di queste politiche filo industriali e retrograde, li paghiamo già oggi e, senza una inversione di rotta, andrà sempre peggio.
Hanno concluso la serata, con i rispettivi interventi, i due rappresentanti politici che fanno parte dei contesti Istituzionali più alti per la Sinistra in questo momento, il Consigliere Regionale Cosimo Borraccino e l’On.Stefano Fassina che conducono, rispettivamente, nel Consiglio regionale e nel Parlamento italiano le battaglie sulle posizioni sopra descritte.
Non a caso, il Consigliere Borraccino ha presentato in Consiglio Regionale un o.d.g. del Partito con il quale si chiedeva al Presidente Emiliano di promuovere verso il Governo nazionale, in rappresentanza della Regione Puglia:
l’applicazione delle Leggi regionali in vigore, approvate durante la gestione del Presidente Vendola, e, quindi, il rispetto del limite di 0,4 ngTE/Nm3 per le emissioni di diossine, per il siderurgico, cosi come fissato dalla L.R. n.44 del 2008;
la modifica della normativa con l’obiettivo di applicare, all’interno delle AIA, le linee guida VIIAS sulla valutazione di impatto e di rischio sanitario, redatte da Ispra e Arpa per poter eseguire la Valutazione dell’Impatto e del Rischio Sanitario, prima del rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale all’lva;
l’istituzione del Consiglio di Sorveglianza, così come disciplinato dalla legislazione italiana che consente l’adozione dello Statuto Dualistico nelle imprese;
il mantenimento di tutti i posti di lavoro attuali e dei diritti fin qui maturati dai lavoratori dell’Ilva, obiettivo non garantito dal piano presentato dall’acquirente Arcelor MIttal e dall’applicazione del JobsAct per tutti i lavoratori, al netto di 4000 esuberi che la multinazionale indiana ha preannunciato. In assenza di queste garanzie, la richiesta è quella di considerare una ipotesi concreta quella di ritirare dal mercato l’azienda siderurgica di Taranto per procedere alla statalizzazione della stessa, al fine tutelare i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione italiana;
Il Consigliere Borraccino ha inoltre chiesto come punto aggiuntivo dell’o.d.g. in questione, il ritiro del ricorso al Tar che il Presidente Emiliano ha presentato, assieme al Sindaco di Taranto, contro il Decreto con il quale il Governo aveva prorogato, ancora una volta, i termini delle prescrizioni AIA. Questo, non perché Sinistra Italiana sia d’accordo nel merito delle scelte del Governo, anzi, perché, a nostro avviso, la mossa di Emiliano ha consentito al Governo, paradossalmente, di minacciare il blocco di tutti gli interventi sull’Ilva, in primis quelli relativi all’ambientalizzazione, come la copertura dei parchi minerari e rischia di fare da sponda a chi vorrebbe utilizzare il paventato rischio di fuga degli acquirenti, per abbassare ulteriormente le pretese sulla tutela del reddito dei lavoratori e della salute pubblica;
L’On. Stefano Fassina ha concluso la serata, centrando, con il suo intervento, il tema vero che la Sinistra deve tornare a far avanzare con forza nel dibattito politico e di governo del Paese, vale a dire la necessità di riportare nell’ambito della centralità politica le scelte sulla direzione industriale che deve avere il Paese, chiudendo definitivamente con la stagione che ha visto l’Italia e le sue straordinarie risorse manifatturiere e tecnologiche, diventare territorio di conquista per le multinazionali di tutto il mondo che hanno potuto fare compere a prezzo di saldo, portando fuori dal territorio nazionale e dal contesto economico interno, interi settori strategici come, appunto, oggi rischia di accadere con la siderurgia. L’autorevole e competente Parlamentare che da sempre è tra i rappresentanti anche a livello internazionale di un pensiero economico alternativo al liberismo, si farà carico di rappresentare le sopra elencate istanze presso il Parlamento italiano. Assieme a lui e a tutti i soggetti politici che hanno dato vita alla Lista “Liberi e Uguali – con Pietro Grasso”, noi siamo pronti ad offrire al Paese una proposta alternativa sia alle politiche liberiste portate avanti dal PD (contro una parte enorme del popolo stesso che aveva sostenuto il centrosinistra alle scorse elezioni politiche) che al populismo in salsa razzista e divisiva che molti stanno alimentando nel Paese. L’Italia ha bisogno di coesione e progresso, non di divisione e odio sociale.