Ben tre lettere di richiamo rivolte all’amministrazione comunale e nessuna risposta ufficiale, solo voci di corridoio sul mancato avvio del servizio di attività educativa rivolto ai bambini e alle famiglie delle classi primavera (24-36 mesi) del Comune di Massafra.
La denuncia della Funzione Pubblica CGIL, dopo le reiterate richieste di incontro, ora arriva alla stampa, per denunciare l’assenza di un servizio regolarmente finanziato dai fondi PAC.
Abbiamo scritto al Comune di Massara il 20 settembre, il 24 ottobre e lo scorso 7 dicembre e per l’ennesima volta il Comune di Massafra ha continuato a non dare spiegazioni – dice Tiziana Ronsisvalle, della segreteria provinciale della Funzione Pubblica CGIL – Un atteggiamento che oltre a sottolineare il disinteresse di questo ente a mantenere corrette relazioni sindacali, lascia a casa venti bambini e tre operatori didattici e ausiliari.
Insomma la vicenda che riguarda la classe di asilo nido che per tre anni aveva garantito questo importante servizio alla comunità massafrese continua a non trovare spiegazioni.
Il Comune di Massafra, capofila dell’Ambito Territoriale n. 2, ha speso negli anni precedenti le risorse rivenienti il PNSCIA Infanzia, una misura del Piano di Azione e Coesione dell’Unione Europea
Si tratta di un servizio finanziato con soldi rivenienti alla comunità europea e che nel Programma Nazionale Servizi di Cura si preoccupa della prima infanzia, ossia dei bimbi fino ai 3 anni di età – spiega la Ronsisvalle – Dunque i soldi sono a disposizione e il mancato ripristino del servizio è davvero inspiegabile.
La Funzione Pubblica CGIL ha chiesto un tavolo di concertazione per comprendere le ragioni di questo assurdo rinvio, ma ad oggi il Comune di Massafra, che secondo indiscrezioni starebbe valutando l’ipotesi di una sede differente da quella individuata negli anni precedenti, non fornisce risposte chiare, né agli operatori (due educatrici e un ausiliare), né alla comunità di famiglie coinvolte nel progetto (circa 20).
Dopo il silenzio del Comune di Massafra anche di fronte al sit-int di protesta di famiglie e lavoratori, abbiamo deciso di scrivere anche al prefetto, ai sindaci dell’ambito territoriale n. 2, ai referenti ASL e ai rappresentanti delle associazioni dei consumatori – termina Tiziana Ronsisvalle – Una risposta è dovuta e valuteremo pertanto nei prossimi giorni ulteriori forme di protesta.
Taranto, 13 dicembre 2017