Nella serata delle eccellenze tarantine non poteva mancare il saluto ad Alessandro Leogrande, improvvisamente scomparso all’età di quarant’anni, che tra le eccellenze del nostro territorio sicuramente era una stella polare.
Emozioni e speranze, lungo questo filo sottile, che percorre la città di Taranto, ora legandola ora tenendola in tensione, si è dipanata l’iniziativa organizzata dal consigliere regionale Gianni Liviano e dall’associazione “Le città che vogliamo”.
Esperienze e progettualità a confronto, vision di futuro, profumo di bellezza e felicità: tutto questo è stato venerdì sera “Idee in cammino. Prospettive di diverso sviluppo”. Un tentativo di raccontare alla città le potenzialità di cui è in possesso e che, troppo spesso, sono conosciute solo tra gli addetti ai lavori.
Sì, perché le belle idee si raccontano in cinque minuti e venerdì questo è accaduto. La magia di una serata da contrapporre a una giornata iniziata, in mattinata, con la seduta monotematica sull’Ilva del Consiglio regionale. Una vertenza inaspritasi dopo la decisione di Regione e Comune di Taranto di impugnare davanti al Tar di Lecce il Dpcm sul piano ambientale.
Ma le prospettive di un diverso sviluppo ci sono così come la voglia di gonfiare i polmoni e soffiare forte per scacciare le nubi venefiche che si addensano sulla città perché, ha esordito Liviano, al di là dell’Ilva “c’è un mondo bellissimo che ha idee e costruisce occasioni di lavoro attraverso la diversificazione produttiva”.
Allora via alle dieci idee che sono diventate realtà e che si sono affermate sempre più con il passare del tempo. Dieci idee, ha puntualizzato il consigliere regionale tarantino, che nulla hanno a che fare “con la legge Taranto e che non ne sono il supporto”, come impropriamente riportato in un titolo di giornale.
Dieci idee che si chiamano “Due Mari Wine Fest”, una manifestazione che nel tempo si è affermata tanto da aver allacciato contatti, come ha spiegato Stefania Ressa, con gli Usa e stretto un gemellaggio con il “Florence Wine Fest” e che si prepara ad allacciare altre collaborazioni; o Spartan race, un evento, ha puntualizzato Marco De Bartolomeo di “Taranto la città spartana”, in grado di triplicare gli introiti di albergatori e commercianti e di creare un feedback intorno alla città. Spartan race, come ha ricordato Liviano, nata “nella sede de Le città che vogliamo durante un incontro con l’allora direttore di Pugliapromozione, Paolo Verri”.
Poi l’esperienza dello Jonian shipping consortium che ha avuto il merito di portare a Taranto una compagnia di crociere, l’inglese Thompson, che ha pianificato una serie di ormeggi nella città dei Due mari. “Il difficile – ha spiegato Walter Musillo, presidente del consorzio che raggruppa quattordici agenzie marittime – è stato farci trovare ma, poi, una volta che i rappresentanti della compagnia di crociere hanno conosciuto noi e la città non hanno più avuto dubbi. La promozione del territorio è importante – ha concluso Musillo – ma il segreto per compiere passi in avanti e avere la capacità di fare accoglienza”.
E all’arrivo delle navi da crociera è legato l’altro esempio di autoimprenditorialità, quello di “Taranto in calessino” nato da un’idea di Giovanni Cianciaruso e di alcuni suoi collaboratori. “Ci siamo immaginati una Taranto ospitale in grado di trasmettere emozioni e ci siamo chiesti cosa mancasse nella nostra città”, ha raccontato Cianciaruso. Allora ecco l’idea, un’Ape per accompagnare i turisti tra le suggestioni della città vecchia. “Adesso – ha aggiunto Cianciaruso – gli Ape sono diventati tre”.
Già, la città vecchia, un reticolo di vicoli e postierle che si rapporta con il mondo sotterraneo degli ipogei e che ha visto l’esperienza dei workshop organizzati dal Politecnico di Bari e dal prof. Rino Montalbano, docente ed esperto di strategie di sviluppo, ideatore dell’evento “Taranto in mostra”. “Abbiamo provato – ha spiegato Montalbano – a ricongiungere il cosiddetto piano pubblico con il patrimonio sotterraneo attraverso un continuo urbano lavorano su cui che già esiste”.
Quando si parlando ipogei non si può non pensare a “Nobilissima Taranto”, l’associazione che vede in Nello De Gregorio e in Giuseppe Loconte gli artefici del censimento e della mappature della fitta rete di ipogei. Un’operazione, nata tre anni fa tra lo scetticismo “di parte del mondo cattedratico – ha sottolineato De Gregorio – che ci accusava di propagandare vecchie cantine puzzolenti”, che adesso va riproposta “per ristudiare e censire nuovamente gli ambienti dal punto di vista scientifico in modo da individuare i percorsi che legano gruppi di ipogei tra loro rispetto ad altri”.
E per rendere fruibili gli ipogei ai diversamenti abili ecco l’app allo studio dall’associazione “Le città che vogliamo” presentata da Alessandro Litrenta. “Vogliamo mettere la realtà virtuale al servizio di chi non è in grado di visitare gli ipogei. Vogliamo provare a fare entrare i diversamente abili in questi ambienti attraverso le immagini, le uniche in grado di abbattere le barriere culturali”. Per preparare tutto al meglio, ha concluso Litrenta, “stiamo pensando a un tavolo tecnico partecipativo con Politecnico, archeologi, associazioni ipogee, Comune e Regione, e, soprattutto, le associazioni che si occupano di diversabilità perché ogni patologia presenta esigenze diverse”.
Poi è stata la volta della via Francigena che vede Taranto come un passaggio di snodo fondamentale oltre che storico, come hanno spiegato Maria Rosaria Piccinni e Carmine Carlucci del Comitato qualità della vita, promotori insieme al consigliere Liviano di una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. Via Francigena al quale ha fatto riferimento anche Luca Lazzàro, presidente del Gal Magna Grecia, che “proprio con il Gal abbiamo approfondito questa tematica. Lungo la via Francigena – ha aggiunto – si possono creare occasioni di ulteriore sviluppo legato al settore agroalimentare. Per quanto ci riguarda – ha poi concluso Lazzàro -, abbiamo costruito un sistema di masserie, votate alla green economy, nel quale gli imprenditori ci credono mentre, nei prossimi anni, erogheremo risorse per le start up innovative che saranno ospitate in un palazzo storico, a Grottaglie”.
Dieci idee, dunque, che sono state musica per le orecchie di Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione europea vie Francigene (all’incontro era prevista la presenza di Enzo Albertini, presidente di Napoli sotterranea, e di Aldo Patruno, direttore del dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia, trattenuti rispettivamente a Napoli e Bari da impegni), il quale ha apprezzato l’operosità tarantina e, a proposito dei Cammini, ha ribadito come sia il caso che il Comune di Taranto aderisca quanto prima all’associazione delle vie Francigene “in modo da essere presente quando il Consiglio europeo delibererà il percorso, il cui tracciato é in fase di definizione, che allungherà i Cammini fino a Santa Maria di Leuca ricomprendendo anche Taranto”.
“Bellezza e speranza – ha concluso la serata Liviano – dovrebbero provare a fare rete per il bene della città in modo da poter rappresentare in modo più forte il sistema Taranto” perché le belle idee si raccontano in cinque minuti e perché, ha fatto eco a Carmelo Fanizza della Jonian Dolphin Conservation (esperienza che oggi impiega otto persone con contratto a tempo indeterminato) al consigliere regionale, “la cultura può essere il biglietto da visita della città, una città – ha concluso – sulla quale noi scommettiamo continuamente ma dalla quale vorremmo che scommettesse su di noi e sulle altre realtà virtuose come la nostra”.