Per questo ieri in Consiglio regionale, oltre ad illustrare le nostre quattro proposte, qui allegate, ho ufficialmente chiesto ad Emiliano di ritirare il ricorso che consentirebbe a lui e a Melucci, di poter dire di aver fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità ma, lo scrivo senza polemiche, così non è!
La politica è altra cosa, bisogna insistere, cercare il confronto col Governo, costruendo sinergie con la città, per essere più forti su quel tavolo ministeriale, partendo dai sindacati, e poi con il variegato mondo delle associazioni, col mondo produttivo, con i partiti e con tutte le figure istituzionali, senza dimenticare un vescovo aperto al dialogo e sensibile su questi temi, cosa che, da parte dei due attori politici in questione, è mancata in tutti questi mesi.
Questo ricorso, che irrompe prepotentemente su una vicenda lunga e dolorosa, genera tensione e rischia d’allungare purtroppo ancora di più i tempi sia per le bonifiche che per i tavoli che decideranno la sorte di migliaia di persone.
Siamo invece in presenza della continuazione dello scontro tra due livelli di governo, nazionale e regionale, che vede questa volta Taranto, terreno della battaglia.
È da irresponsabili pensare di mettere il destino della città e della politica industriale italiana in mano ai giudici del TAR. Se nessuno delle due parti in campo rinsavirà, prepariamoci al peggio.
Mino Borraccino
Sinistra Italiana