Illustrissimo Presidente di tutti gli italiani,
i tarantini, Lei lo sa, hanno pagato un prezzo altissimo per interi decenni al servizio del sistema Paese e della Repubblica.
Le scrivo carico di rammarico ed imbarazzo, interpretando esattamente il sentire della comunità che mi onoro di rappresentare, per stigmatizzare la reiterata mancanza di rispetto, nei confronti delle Istituzioni locali e dei cittadini, da parte di alcuni membri del Governo in carica, che intorno alla vicenda Ilva inaspriscono di continuo i toni in questi giorni, in spregio ad ogni principio di seria e leale collaborazione col Civico Ente, in un clima sociale già molto delicato, nel quale soprattutto il Mise arriva a screditare pubblicamente finanche il ruolo che la magistratura ha nel nostro ordinamento.
Le giunga con queste poche righe l’appello di un’intera comunità, maltrattata, vilipesa, sofferente, che nello scorso mese di settembre ha ricevuto la Sua carezza, ma che oggi sente lo Stato come un nemico pronto a ogni sopruso.
Da Sindaco, sono certo che potrò raccontare ai miei concittadini della Sua rinnovata attenzione, dell’autorevole garanzia che vorrà porre a difesa di diritti costituzionali ed inalienabili di questi duecentomila tarantini, duecentomila italiani.
La saluto affettuosamente,
Rinaldo Melucci