Il deprezzamento delle abitazioni dei Tamburi di Taranto, quartiere a ridosso dell’ Ilva, è l’oggetto di una mozione di Sinistra Italiana. Chiediamo al Consiglio regionale della Puglia di farsi portavoce presso il Governo nazionale,affinché vengano assunte utili iniziative finalizzate a risarcire i proprietari di questi immobili.
I cittadini del quartiere Tamburi, che dista in linea d’area poche centinaia di metri dallo stabilimento ILVA di Taranto, subiscono costantemente gli effetti dell’attività produttiva del siderurgico, a causa delle sostanze inquinanti che, portate dal vento, giungono sino alle loro abitazioni, depositandosi sui balconi e davanzali, costringendoli a limitare l’apertura di porte e finestra stante l’ingresso immediato di polveri minerali, di natura anche nociva per la salute.
La perdurante fase transitoria che sta vivendo lo stabilimento ILVA di Taranto, come tutti sappiamo, sta comportando gravissimi disagi ai lavoratori , alla città, ai proprietari degli immobili del quartiere Tamburi. Tra le tante deroghe che il Governo sta adottando, infatti, ci sono anche quelle che riguardano il diritto risarcitorio per il deprezzamento di queste abitazioni. Pertanto Sinistra Italiana ha inteso agire con questa mozione a tutela dei cittadini residenti nel quartiere Tamburi di Taranto, già afflitti da tante problematiche sanitarie, come dimostrano anche gli eccessivi numeri di mortalità e malattie, da non poter subire alte conseguenze negative legate al deprezzamento delle loro case.Una sentenza della Corte d’Appello di Lecce, sede staccata di Taranto, il 12 maggio scorso ha condannato l’ex direttore dell’Ilva di Taranto e gli eredi dei Riva al pagamento di 11.104,32 euro ad un cittadino proprietario di un appartamento del quartiere Tamburi, per i gravi danni riportati all’immobile a causa delle polveri dell’Ilva. Nella sentenza si fa riferimento anche ad altre sentenze, al “rapporto Sentieri”, all’inchiesta “Ambiente svenduto”, ai rilevamenti dell’Arpa Puglia,per affermare il diritto al riconoscimento del danno subito alla casa dalle emissioni prodotte dal siderurgico. Danni alla struttura edilizia che fanno calare l’interesse commerciale per questi immobili, dovuti all’imbrattamento e depauperamento delle strutture murarie, degli infissi, delle pavimentazioni, a causa dell’aggressività delle sostanze presenti nell’aria. Pensiamo che questo diritto debba essere riconosciuto a questi cittadini che nonostante duri sacrifici si ritrovano i loro immobili svalutati.
Mino Borraccino