Sabato scorso a Palazzo Pantaleo non c’eravamo. E non solo perché invitati appena un giorno prima, via mail.
Non c’eravamo perché pensiamo che la costruzione di un’idea fondamentale, e che si ritiene “partecipata”, vada sottoposta, argomentata, visionata, valutata, analizzata e se necessario emendata nei tempi, nei modi e nei luoghi che da quando mondo è mondo risultano appropriati.
Ad ogni modo, preventivamente. E non a ridosso di una scadenza prefissata.
L’Ordine degli Ingegneri di Taranto non ha inteso, dunque, su decisione unanime del suo Consiglio provinciale, prendere posto in sala per assistere alla mera illustrazione dei propositi già messi in campo.
Non poteva interessarci il “già fatto” al quale – come si evince dal resoconto finale diramato dal Comune agli organi di informazione dopo l’incontro di Palazzo Pantaleo – è stata allegata la possibilità di inviare contributi integrativi entro e non oltre il 30 novembre: tre giorni di tempo!!
Dunque, l’idea di disertare l’incontro del 25 novembre, per quanto ci riguarda convocato dall’Amministrazione venerdì 24, ha trovato nuova ragion d’essere da un invito a collaborare che sa tanto di manierismo burocratico, una pratica lontana anni luce dall’esigenza che questo tempo impone: condividere a monte e non dare appuntamento a valle.
La dignità professionale degli Ingegneri di Taranto ci ha così imposto la scelta di tutelarla.
Eravamo, e lo abbiamo ampiamente dimostrato sin dal nostro insediamento di luglio, pronti a collaborare con le rappresentanze politiche e istituzionali ioniche, per VIVERE adeguatamente il luogo in cui LAVORIAMO tutti i giorni a stretto contatto con le emergenze, la pianificazione, la tecnologia, la scienza, le idee innovative e le arti note, e quelle ancora da perlustrare, dell’ingegno da preservare e rafforzare.
Siamo ovviamente disponibili per un futuro composto da ragionamenti e riflessioni condivise che aprano la strada a scelte strategiche realmente partecipate.
Un piano strategico, appunto, addirittura la rivisitazione del disegno di Città e la realizzazione di un Piano Generale Urbanistico… non possono essere deduzioni incollate. Pensiamo, invece, si tratti di miscelare induzioni da recepire. E fondate sulla sapienza di chi da decenni studia i processi di innovazione e conseguente rilancio sociale.
I professionisti di Taranto, non solo gli ingegneri, sono una risorsa come tante nella città che troppo spesso ha chiuso le porte e si è piegata su se stessa delegando ad altri, puntualmente, la decisione finale.
Eravamo certi di assistere ad una variazione su questo tema.
Restiamo fiduciosi, ma stigmatizziamo questo passaggio a vuoto che auspichiamo si riveli unico nel suo genere.
Abbiamo inviato al sindaco una lettera, spiegando nel dettaglio le ragioni della nostra assenza di sabato scorso e auspicando giorni di lavoro fruttuoso.
Siamo ingegneri, siamo professionisti, siamo cittadini, siamo tarantini che lavorano per dare slancio alla propria terra.
Il presidente Giovanni Patronelli
per il Consiglio provinciale
dell’Ordine degli Ingegneri di Taranto