“Fermare l’aumento automatico dell’età pensionabile, abrogare la Legge Fornero”. Questi gli obiettivi che Rifondazione Comunista propone ai cittadini attraverso una petizione popolare rivolta ai presidenti di Camera e Senato. “Anche a Taranto saremo presenti con un banchetto per la raccolta firme”, spiega il segretario provinciale di Rifondazione, Remo Pezzuto. “Sabato, dalle 17:00 alle 21:00, e domenica, dalle 10:00 alle 13:00, saremo in piazza Immacolata per chiedere al governo una svolta sul tema delle pensioni”.
“È assurdo che si continui ad alzare l’età pensionabile, portandola a 67 anni, quando ci sono milioni di giovani disoccupati”, argomenta Pezzuto. “I soldi per pagare le pensioni ci sono: la differenza fra contributi versati e pensioni erogate, nel solo 2015, era di 25 miliardi! Si potrebbero mandare le persone in pensione molto prima, e permettere a tanti giovani di trovare un lavoro dignitoso”.
Rifondazione Comunista si schiera con la CGIL in vista della mobilitazione indetta per il 2 dicembre. “Anche noi saremo in piazza a Bari per contestare la posizione del governo”, afferma Giovanni Lippolis, segretario del circolo Peppino Impastato di Taranto. “La trattativa coi sindacati ha prodotto un risultato pessimo: dall’innalzamento a 67 anni vengono esentate pochissime categorie di lavoratori. È incredibile che alcuni sindacati abbiano accettato. Bene ha fatto la CGIL a proclamare la mobilitazione. È necessario un percorso di lotta che porti alla cancellazione della Legge Fornero”.
Al mondo del lavoro guarda la proposta di Rifondazione Comunista in vista delle prossime elezioni politiche. “In questi anni la crisi l’hanno pagata soprattutto le lavoratrici e i lavoratori”, sottolinea Valentina Basta, della segreteria provinciale. “Oggi anche chi lavora è povero, a volte deve fare più lavori e chiedere una mano ai genitori pensionati. Nel frattempo le grandi imprese accumulano ricchezze incredibili pagando pochissime tasse: pensiamo ai giganti del web come Google, Facebook e altri. Noi vogliamo unire la gente comune con un programma che dia soluzioni chiare: ridurre l’orario di lavoro (a parità di salario) per fronteggiare l’automazione; massicci investimenti pubblici e sblocco delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione; un reddito di disoccupazione per tutti. I soldi ci sono: basta aumentare le tasse sui grandi patrimoni e farle pagare ai grandi evasori. Su queste basi costruiremo una lista chiaramente alternativa al PD, al centrodestra e al Movimento 5 stelle, che sul lavoro stanno tutti dalla parte di chi sfrutta. Una lista aperta a tutti quelli che vogliono lottare per un lavoro decente”.
Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Taranto