“Si ha notizia che il ministro del Mezzogiorno e della Coesione territoriale, l’onorevole Claudio De Vincenti, sarà il 22 novembre, mercoledì, in provincia di Taranto per partecipare a due iniziative: la prima in prefettura a Taranto per affrontare i problemi del fiume Lato, per tenere il quale in sicurezza sono stati spesi sinora 22 milioni di euro con scarsi risultati; la seconda a Grottaglie per discutere insieme agli imprenditori locali della zona del Decreto Mezzogiorno e quindi delle misure in esso contenute a cominciare dalla norma Resto al Sud per finanziare giovani imprenditori e da quella che prevede la istituzione di Zone economiche speciali, una delle quali collegata al porto di Taranto. Si tratta di iniziative di fatto annunciate e monopolizzate dal Pd, il quale cerca di mettere il cappello e si prepara a una lunga campagna elettorale utilizzando ogni strumento istituzionale e non, a cominciare dalla presenza del ministro del Mezzogiorno. Non voglio mettere in discussione la collocazione politica del ministro De Vincenti, che è iscritto al Pd, ma ricordare che iniziative come quella di Grottaglie in particolare negano il diritto dei cittadini di avere informazioni se non partecipando alle iniziative del Pd. Come se il Decreto Mezzogiorno, la norma Resto al Sud e gli interventi per la creazione delle Zes fossero di proprietà del partito e del ministro. Il ministero del Mezzogiorno e il suo titolare farebbero meglio, piuttosto, a dare informazioni istituzionali sul Decreto Mezzogiorno emanando i decreti attuativi per attuare Resto al Sud e per aiutare le Zes a diventare operative. E invece accade che i decreti attuativi, che dovevano essere emessi dal ministero del Mezzogiorno di concerto con il ministero dell’Economia entro il 12 settembre per quanto riguarda Resto al Sud e nel più breve tempo possibile per quanto riguarda le Zes, sono di là da venire. Due mesi e mezzo di ritardo per attuare misure che il governo considerava necessarie e urgenti per rilanciare il Sud sono davvero tanti. Se il governo accumulerà ulteriori ritardi nell’emanazione del decreto attuativo per la misura Resto al Sud, esso arriverà a dicembre e le domande degli aspiranti giovani imprenditori saranno valutate da Invitalia proprio durante la campagna elettorale. Anche a voler considerare che tutte le operazioni si svolgano con assoluta trasparenza, vi è il rischio che l’intera procedura possa essere utilizzata e strumentalizzata a fini elettorali e alimentare il voto di scambio. Lo stesso discorso vale per i decreti attuativi relativi alle Zes. I ritardi porteranno le imprese interessate a interloquire con il governo in piena campagna elettorale. Anche la delimitazione delle aree che dovranno confluire nella Zes di Taranto, si svolgerà in piena campagna elettorale. La mancanza dei decreti attuativi potrebbe compromettere la definizione di linee chiare nella istituzione della Zes e nella delimitazione delle aree pur non contigue alle aree portuali di riferimento che ne faranno parte, nel nostro caso quelle del porto di Taranto. La Regione che ha competenza sia per la delimitazione delle aree che la definizione di un Piano strategico di sviluppo ha attivato un Comitato. Ma anche tale incombenza si complica in assenza dei decreti attuativi. Spero che il ministro De Vincenti durante l’incontro politico-elettorale di Grottaglie annunci almeno che i decreti sono pronti e che non ci saranno ulteriori ritardi nella emanazione”.
On. Avv. Gianfranco Chiarelli
Commissione Giustizia Camera dei Deputati
Roma, 21 novembre 2017