“Taranto non riuscirà a guardare al futuro con fiducia, a riconquistare la dignità da tempo perduta, fino a quando la politica non le consentirà di crescere e di riscattarsi. Lo slittamento della fine dei lavori della piastra portuale del capoluogo ionico al 2020, dopo l’inaugurazione avvenuta nel 2015, è l’ennesima riprova di come la burocrazia e la mancanza di determinazione rendano lontano, lontanissimo ogni possibile obiettivo. Il monito che giunge in questi giorni dalla Corte dei Conti ne è la prova. La situazione del porto di Taranto, che vive in affanno da anni, che vede i lavoratori sempre più a rischio e i traffici in calo, ben racconta lo stallo di un’intera città, di un sistema produttivo ed economico completamente annichilito”, lo dice l’onorevole Vincenza Labriola di Forza Italia.
“Taranto ha bisogno di programmazione, di concretezza, di risultati, perché nell’ultimo quinquennio abbiamo visto solo passerelle, parole e promesse – prosegue l’esponente forzista –. La crisi dell’industria nell’hinterland tarantino, la difficoltà di competere di settori chiave come l’agricoltura, l’artigianato, la pesca e il turismo sono cosa acclarata. La città deve voltare pagina in modo definitivo. Ripensarsi, ridisegnare i propri obiettivi e le modalità per raggiungerli. Taranto deve andare oltre il sistema Ilva, che mortifica e uccide, che lascia migliaia di lavoratori a casa e sul lastrico un indotto dalle grandi potenzialità. La politica del fare ha il dovere di intervenire”.