La posizione assunta dal sindaco di Taranto rispetto alla vertenza Ilva, riassunta nell’ultima sua ultima lettera inviata al Governo, è ampiamente condivisibile sul piano del principio che il territorio non possa essere escluso dai tavoli dove si decide il suo futuro. Bene ha fatto a non partecipare ad un tavolo troppo “affollato” che non produrrà alcun risultato concreto. Necessario invece avviare un confronto che veda Taranto al centro dell’attenzione, e non solo per la vertenza Ilva. Troppe le questioni da affrontare, molte le criticità in attesa di soluzioni concrete. Melucci, inoltre, coglie in pieno il nostro sentire, più volte pubblicamente manifestato, circa la inderogabile necessità di porre fine con immediatezza ad una gestione commissariale che si è caratterizzata per la totale incapacità di rapportarsi con il territorio, e che ha prodotto come risultati l’ulteriore indebitamento e una crisi irreversibile per le aziende dell’indotto Ilva. Ciò premesso però il sindaco passi dalle parole ai fatti e cominci egli stesso a costituire un tavolo con tutte le forze del territorio; se intende partecipare al confronto con il Governo con la necessaria legittimazione, non basta farsi affiancare dal governatore pugliese, ma deve essere portatore di un’ istanza condivisa da tutti gli stakeholders del territorio. Riunisca quindi i parlamentari ionici, i consiglieri regionali, i sindaci e tutte le associazioni di categoria, gli ordini professionali e le associazioni ambientaliste. Solo definendo una linea unitaria, fortemente sostenuta, e portandola al tavolo governativo è possibile ottenere i risultati auspicati.
On. Avv. Gianfranco Chiarelli
Commissione Giustizia Camera dei Deputati