La burocratica risposta di AdP al mio quesito, rende esplicito che,secondo i vertici di AdP, l’aeroporto di Taranto-Grottaglie non può essere utilizzato parzialmente in questa circostanza e, evidentemente, neanche per il futuro. Perchè? Vi suggerisco l’attenta lettura dell’ultimo capoverso della risposta alla mia lettera. Scrive, infatti, con un linguaggio criptico il presidente di AdP (nonché presidente del CdA di Trinitalia) Tiziano Onesti: “Ad aeroporti di Puglia spetta, invece, di garantire le attività sui propri scali -in termini di servizi e assistenza ai passeggeri – con standard verificati e certificati da ENAC”.
Quindi, AdP, ritiene che lo scalo sia privo di servizi e di assistenza ai passeggeri. Motivo per cui ha deciso con le compagnie la riduzione dei voli, per il periodo dal 28 febbraio al 9 marzo 2018, avendo classificato l’aeroporto di Taranto-Grottaglie indisponibile.
Ciò significa che l’aeroporto di Taranto-Grottaglie, per AdP, a causa dell’assenza di servizi e l’assistenza ai passeggeri, non è adeguato ad ospitare neanche questa fase emergenziale. Per cui, la parziale cancellazione dei numeri dei voli è in capo alla decisione di AdP, che non attrezzando l’Arlotra, non offre alle compagnie una terza opzione e penalizza la domanda dell’utenza.
Questa risposta fa evincere finalmente un altro dei nodi fondamentali che riguardano la mancata riapertura dell’aeroporto di Taranto-Grottaglie. Ovvero, l’assenza di servizi e assistenza ai passeggeri. Un mancato investimento in capo ad AdP, che diventa un impedimento alla conseguenziale attivazione della recente delibera di indirizzo della Giunta regionale.
Ed allora, egregio presidente Onesti, quando inizierà i lavori allo scalo di Taranto-Grottaglie, per garantire – in termini di servizi ed assistenza ai passeggeri – gli standard previsti dall’ENAC, a cui Lei fa riferimento? Mi dica: lo ha già previsto nel bilancio 2018 della società?
Taranto, 17 novembre 2017
On. Ludvico Vico