Sono passati esattamente quattro anni da quando la Marcegaglia decise di chiudere il suo stabilimento Tarantino lasciando per strada tutti i suoi dipendenti, creando così nel territorio ionico, una ulteriore emorragia occupazionale.
Da allora tanti incontri, tanti impegni, tante aspettative , ma la verità è che ad oggi, nulla per questi lavoratori è cambiato, sono ancora tutti disoccupati e per loro ancora nessuna soluzione si intravede all’orizzonte.
Oltre a non intravedere nessuna soluzione, le organizzazioni sindacali di Fim-Fiom-Uilm, denunciano il mancato rispetto degli impegni presi sia dalla Regione Puglia, che dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Infatti dalla prima in ordine di citazione, attendiamo nonostante i numerosi solleciti, di essere convocati per ratificare un accordo di mobilità (ammortizzatore sociale) , visto che la stessa è in scadenza per diversi lavoratori ed è già scaduta da circa un anno per altri cinque lavoratori che da gennaio 2017 risultano essere a reddito zero.
Dalla seconda, sempre in ordine di citazione, attendiamo di essere convocati, dopo numerosi solleciti, così come previsto nel verbale di incontro del 4 luglio 2017, dove lo stesso Ministero si impegnava a riconvocare le parti entro il mese di settembre c.a. per monitorare l’andamento della vertenza e verificarne gli eventuali sviluppi.
Alla Marcegaglia invece ricordiamo, visto l’impegno, se pur in cordata con gli indiani, all’acquisizione dell’Ilva, di impegnarsi anche, anzi soprattutto, a risolvere il problema che ha creato ai suoi ex dipendenti ed alle loro famiglie.
Le segreterie provinciali di Fim-Fiom-Uilm e gli ex lavoratori Marcegaglia, continueranno imperterriti a condurre questa battaglia per il diritto al lavoro e si riservano, qualora non ci fossero sviluppi, ad intraprendere iniziative.
Taranto, 13 novembre 2017
FIM FIOM UILM Taranto