Con l’espressione “public history” nel mondo anglosassone vengono definite le iniziative di divulgazione della storia. Un fenomeno che ha preso piede anche in Italia negli ultimi anni: con grande rapidità sono sorte numerose associazioni che coinvolgono migliaia di appassionati e cultori in diverse parti del paese. Tutto ciò testimonia un grande interesse per la conoscenza del passato.
Anche Taranto adesso ha la sua prima associazione di public history: si chiama “Fucina 900” ed è un’iniziativa promossa da due giovani ricercatori: Stefania Castellana (storica dell’arte) e Salvatore Romeo (storico economico). “La memoria è un elemento imprescindibile per la definizione dell’identità”, afferma Castellana, presidente dell’associazione. “Oggi il rapporto fra questi aspetti è molto problematico: spesso per affermare identità forti si manipola la memoria in maniera spregiudicata. Con Fucina 900 vogliamo creare un legame stretto fra memoria e conoscenza della storia, concentrandoci soprattutto su quella che convenzionalmente si definisce «età contemporanea», e in particolare sul Novecento. Un’epoca di profonde trasformazioni, che hanno radicalmente mutato le condizioni di vita dell’umanità. E lo è stata anche per Taranto che, tuttavia,
sembra non comprenderne appieno il valore identitario. La consapevolezza di quel passato, e dei suoi passaggi traumatici, può aiutarci a capire chi siamo realmente, spingerci a guardare in faccia le nostre contraddizioni, e quindi permetterci di affrontare con maggiore lucidità le sfide del nostro tempo.”
“Abbiamo in cantiere diverse attività”, aggiunge Romeo. “Stiamo definendo una programmazione di seminari e dibattiti a cadenza mensile, con il coinvolgimento di studiosi che hanno trattato vicende e temi legati al nostro territorio. Cercheremo soprattutto di dare voce a giovani che, come noi, fanno un mestiere affascinante e purtroppo spesso poco riconosciuto. Per loro abbiamo in programma anche un premio di ricerca: entro fine mese sarà pubblicato il bando. E per favorire l’incontro fra le vecchie e le nuove leve della ricerca storica cureremo la pubblicazione in formato digitale dei lavori di Roberto Nistri (oggi quasi introvabili). Tutto sarà reso disponibile sul nostro sito, affinché anche le giovani generazioni possano conoscere e apprezzare il contributo di uno dei nostri maggiori storici e intellettuali”.
Fucina 900 è anche sui social (facebook.com/Fucina900 e @fucina900 su Twitter), e sul suo sito (www.fucina900.it) è attivo anche un servizio di “biblioteca condivisa”: chiunque può chiedere di consultare i libri presenti sullo scaffale Anobii dell’associazione e messi a disposizione dai fondatori. Un servizio finalizzato a intensificare gli scambi fra studiosi e fra questi e la cittadinanza.
Intanto il 28 novembre è atteso il “debutto” ufficiale, con un’iniziativa che Castellana e Romeo annunciano come un “esperimento”. “Cercheremo di far parlare i testimoni e i protagonisti di una delle fasi più complesse della nostra storia. Ma scopriremo tutto fra qualche giorno”.