Soddisfazione per la notizia diffusa dal Ministero dello sviluppo economico dell’anticipo dell’avvio dei lavori della copertura dei parchi primari di Ilva.
Questa notizia non può che essere salutata positivamente e rappresenta un segno di rinnovata speranza in un percorso complicato e complesso quale quello di rendere l’Ilva un presidio compatibile con il territorio circostante.
L’ufficialità della notizia rende merito a chi, in maniera silenziosa e determinata, ha costruito le basi affinché tutte le criticità burocratiche (18 protocolli fermi e bloccati nelle pastoie burocratiche in questi mesi) fossero dipanate in maniera puntuale e chiara nell’ultimo Dpcm che ha fatto finalmente chiarezza.
Al Ministro Calenda e al suo Viceministro Teresa Bellanova il plauso per aver creato le basi affinché tutti i dubbi e rilievi dei vari organi istituzionali a vario titolo coinvolti nelle autorizzazioni venissero eliminati. Infatti, il vero tema dirimente è, non già limitarsi a richiedere anticipi dell’avvio dei lavori, a cui nessuno si sottrae, ma creare le condizioni affinché tutti gli ostacoli vengano eliminati. E ciò può avvenire solo trovando soluzione, in maniera competente e qualificata, a questi problemi complicati.
Già a Pietrarsa, a Napoli, il Viceministro ci aveva rassicurato sulla concreta e imminente possibilità di raggiungere questo ulteriore anticipo dei tempi rispetto alle proposte presentate da Am Investco e alla stessa previsione del Dpcm che aveva indicato il termine ultimo di inizio lavori a settembre 2018 e il completamento entro 36 mesi.
Molti, giustamente, in queste settimane hanno gridato ai ritardi accumulati ma davvero pochi hanno approfondito le cause di questi ritardi, ascrivibili a diversi enti che non hanno completato in maniera celere o, peggio, in maniera puntuale i propri adempimenti.
Oggi, la certezza delle procedure contenute nel Dpcm è garanzia per l’anticipo dell’avvio dei lavori.
Senza sottacere che oggi questo avvio è possibile grazie al fatto che nel piano di Am Investco si acquisisce il lavoro e le autorizzazioni della gestione Commissariale, a cui va dato il merito del progetto originario della copertura dei parchi, a differenza di quanto era stabilito da Acciaitalia che prevedeva una nuova progettazione con aggravio di tempi.
Una bella notizia, quindi, che ci impone comunque una vigilanza alta affinché non ci siano nuovi intoppi e affinché venga mantenuta viva la speranza in questa nostra terra rispetto a chi, invece, vuole il fallimento di questa immane opera di ambientalizzazione.
Il Partito Democratico di Terra Ionica vigilerà affinché tutto avvenga nel pieno rispetto delle dichiarazioni rese oggi.
Responsabilità ed equilibrio devono essere la nostra stella polare in questo momento cruciale.
Giampiero Mancarelli
Segretario provinciale PD Taranto