Continua la campagna abbonamenti della stagione di prosa del Comune di Taranto e del Teatro Pubblico Pugliese nella sede dell’Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica (IAT) – Castello Aragonese – Piazza Castello nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì dalle 16.00 alle 19.00 ed il sabato dalle 10.00 alle 12.30.
«Due “anime”, il Comune di Taranto e il Teatro Pubblico Pugliese, ente di servizio e attuazione di progetti e strategie per il nostro territorio, e due teatri, il Teatro Orfeo e il TaTA’, si incontrano e rafforzano la loro sinergia e la collaborazione per la stagione teatrale 2017/18, che anche quest’anno sta riscuotendo l’apprezzamento del pubblico per la scelta degli spettacoli inseriti in cartellone. La proposta di quest’anno si presenta articolata e composta da 7 spettacoli della tradizione drammaturgica e della contemporaneità, cui si aggiunge un segmento di tre spettacoli fuori abbonamento inseriti nell’ambito del progetto sulla legalità. L’opportunità della 18 APP per gli studenti e della Carta Docente per questa Stagione di prosa sono sicuramente elementi favorevoli per avvicinare i giovani al teatro e per contribuire alla formazione culturale delle giovani generazioni, cui tutti siamo chiamati». Così l’assessore alla Cultura, Franco Sebastio, commenta la nuova stagione di prosa che si inaugura al Teatro Orfeo, mercoledì 29 e giovedì 30 novembre portando in scena il musical “Le Bal”, un fortunato format francese di Penchenat che narra la storia del nostro paese dal 1940 al 2001 attraverso le più belle canzoni italiane che hanno caratterizzato la vita e il costume della società. Un appassionante viaggio nel tempo, scandito dalla musica che si fa drammaturgia.
Al Teatro TaTÀ mercoledì 13 e giovedì 14 dicembre, Elena Bucci, Marco Sgrosso e Gaetano Colella, portano in scena “Le relazioni pericolose”, dal romanzo omonimo di Choderlos de Laclos. Si tratta di uno spettacolo che mira a immergere il pubblico in un’altra epoca, specchio della contemporaneità, perché, come ha detto Sgrosso parlando dell’attualità del testo: «Il contenuto cambia, ma i meccanismi di queste relazioni pericolose sono gli stessi che utilizziamo oggi, quando tentiamo di mettere in relazione il sentimento dell’amore con quello della distruzione, entrambi insiti nella natura dell’uomo».
Per il terzo spettacolo in cartellone arriva Silvio Orlando al Teatro TaTÀ, martedì 9 e mercoledì 10 gennaio 2018 che porta in scena “Lacci” su un testo di Domenico Starnone. «Al centro c’è la famiglia – racconta Orlando – ma da un punto di vista molto scuro, radicale. La famiglia come peggior luogo dove far crescere i sentimenti. Insomma, dopo il Family Day, il Family Night: questa la visione di Starnone, che di famiglie ne ha avute almeno un paio».
In fuori abbonamento al TaTÀ giovedì 1 febbraio la Bottega degli Apocrifi racconta la figura di Lorenzo Milani. Il testo è una scrittura originale per raccontare una vita densa nonostante la sua brevità; la ricerca dell’uomo dentro il racconto del prete; e tutte quelle domande, ancora oggi senza risposta.
Appuntamento con Sebastiano Lo Monaco al Teatro Orfeo lunedì 12 e martedì 13 febbraio, ne “Il berretto a sonagli”. L’attore siciliano interpreta uno dei testi più belli di Pirandello. Il berretto a sonagli – fu ‘A birritta cu’ i ciancianeddi – è il copricapo del giullare, quello con le campanelle che anticipano l’arrivo di chi lo indossa, quello di chi fa ridere la gente.
Al Teatro TaTÀ mercoledì 21 e giovedì 22 febbraio, sarà rappresentato “Il Misantropo” l’ultimo lavoro di Tonio De Nitto e la Factory Compagnia Transadriatica con Accademia Perduta-Romagna Teatri. Alceste, il protagonista, è un uomo integro, di sicuro un po’ rigido; un “innamorato atrabiliare”, come recita il sottotitolo: un nevrastenico, rissoso irascibile spirito libero che non vuole scendere a patti con nessuno.
Il regista Arturo Cirillo si confronta con la drammaturgia nord americana e il 6 e 7 marzo sarà al Teatro Orfeo con la Lunga giornata verso la notte di Eugene O’Neill. Il regista mette in scena una sorta di metronomo del dolore che nell’arco di un giorno scandisce la crisi della famiglia Tyrone nei quattro diversi fallimenti esistenziali. Una famiglia che si sgretola sotto gli occhi del figlio minore, tornato a casa dopo un’esperienza da marinaio con l’ambizione di diventare scrittore.
Al Tatà il 16 marzo il cartellone propone “La paranza dei bambini” di Roberto Saviano e Mario Gelard, la storia un gruppo di fuoco legato alla Camorra – e del suo capo, il giovane Nicolas Fiorillo Paranza è nome che viene dal mare, nome di barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce. E come nella pesca a strascico la paranza va a pescare persone da ammazzare. Qui si racconta di ragazzini guizzanti di vita come pesci, di adolescenze “ingannate dalla luce”, e di morti che producono morti.
Anche sabato 7 aprile al teatro Tatà si racconta di malavita. Vincenzo Pirrotta con Binni blues, ne “il Codice Provenzano”, tratto dal libro ‘Il Codice Provenzano’ di Salvo Palazzolo e Michele Prestipino, ripercorre i 43 anni di latitanza del boss corleonese morto nel luglio del 2016. Nelle parole ritrovate dagli investigatori prende forma il ritratto del padrino che custodiva i segreti della mafia siciliana e in alcuni passaggi i “pizzini” diventano un canto blues.
La stagione di prosa si conclude con due nomi d’eccezione martedì 24 e mercoledì 25 aprile al teatro Orfeo. Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini si misureranno in un adattamento teatrale di Delitto/Castigo. Un viaggio attraverso le pagine dell’epico romanzo di Dostoevskij, per suggerire una realtà, come fosse quella di un sogno, dove un suono, un rumore di passi, una lama di luce o un grido possano rendere tutto reale.