Se Emiliano vuole raccontare a se stesso e ai pugliesi che i problemi in Puglia dipendono da Vendola e altri dirigenti, faccia pure ma si sbaglia di grosso.
Al presidente Michele Emiliano dico, con rispetto e senza vena polemica, che i problemi in Puglia nascono unicamente dall’azione di governo della sua Giunta, da oltre un anno e mezzo non condivisa da Sinistra Italiana.
Il suo metodo di governare risponde ad una sorta di manifesto culturale che prevede sempre una maggiore presenza di gestioni private a danno del pubblico, sempre più penalizzato. Dai casi eclatanti della Sanità, vedi i centri risveglio affidati ai privati, o i posti letto tolti nel pubblico e lasciati invariati nel privato, oppure la torta da 840 milioni di euro per la sanità privata per nulla sfiorata, e poi i posti letto di Neurochirurgia affidati a privati, o il Pronto Soccorso privato a Bari, si arriva poi alla assurdità dei canili da affidare ai privati, all’inerzia sulla futura gestione dell’Acquedotto pugliese, che rischia di non rimanere in mani pubbliche, fino alla recente nomina, del Direttore Generale dell’Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario, data all’ex Direttore Generale di un università telematica privata.
Per giungere poi ai giorni nostri con la vergognosa legge ad personam per il Corecom e al per nulla civile affossamento della nostra proposta di legge, a tutela delle donne, per la piena attuazione della legge 194/78, proprio per mano di un consigliere della lista civica di Emiliano.
Di cosa parla allora il presidente?
Questi sono i temi che vedono una distanza siderale tra Sinistra Italiana e il suo governo regionale.
Ci tengo a ribadire al presidente Emiliano che Vendola non ha alcuna responsabilità sulle vicende politiche in salsa pugliese.
Se il presidente Emiliano vuole riaprire il dialogo, bene, a noi interessa farlo però esclusivamente sui temi di governo della Cosa pubblica già prima citati, non certo per incomprensibili logiche di RisiKo politico.
Mino Borraccino