Convocare i consiglieri regionali del territorio tarantino allo scopo di snellire e velocizzare il percorso della legge speciale per Taranto, approvata in giunta regionale nell”ormai lontano mese di febbraio.
È quanto chiede il consigliere regionale Gianni Liviano al capo di Gabinetto Claudio Stefanazzi, in una lettera a lui indirizzata. Una lettera che fa seguito ad un’altra precedentemente indirizzata al dott. Stefanazzi allo scopo di capire, innanzitutto, “se ci sono motivi ostativi perché l’iter della legge regionale speciale per Taranto possa concludersi con l’approdo nell’aula del Consiglio regionale”.
Attualmente, il disegno di legge è incardinato in IV commissione consiliare, presidente Donato Pentassuglia, ed è stato sottoposto all’esame delle parti sociali e datoriali nel corso di svariate audizioni. “Da quel momento – sottolinea Liviano – tutto sembra essersi bloccato. Eppure – prosegue il consigliere regionale tarantino – siamo di fronte ad uno strumento formadibile che, se approvato e messo nelle condizioni di operare, potrebbe portare notevoli benefici alla difficile situazione economica e sociale in cui versa il capoluogo ionico. Dalla città – aggiunge ancora Liviano – si alza a gran voce la richiesta di interventi concreti necessari per alzare il livello della qualità della vita. Del resto, la spinta straordinaria e l’attenzione crescente, anche da parte del Governo nazionale con il Cis, su Taranto sono il segno, forse anche tardivo, di una condizione di specialità che la città di Taranto e il suo comprensorio manifestano da tempo in virtù anche degli effetti che legano il suo destino a quello dell’Ilva. Ecco, perché, a mio avviso, la Regione Puglia non può sottrarsi alla comprensione di questa condizione peculiare e, in più, deve affrontare in maniera più diretta, perché ne ha competenza e responsabilità, il tema del futuro dello sviluppo urbano e della sua comunità territoriale di Taranto nell’ambito delle proprie politiche regionali, sia in termini straordinari che ordinari. Per cui ritengo – conclude Liviano – che il procrastinare ancora l’approvazione della legge Taranto, che al suo interno contiene elementi innovativi come la previsione del capoluogo ionico quale zona economica speciale, potrebbe essere interpretato dalla città come un disimpegno da parte della Regione. Al contrario, sostenere l’accelerazione di processi di riposizionamento economico e produttivo, sociale e culturale della città di Taranto, in assenza di elementi portanti che hanno costituito il prodromo del successo di tante città internazionali nel cambiamento, è un obiettivo ineludibile per l’equilibrio dello sviluppo dell’intera regione”.