Questo l’obiettivo del Progetto lanciato dall’assemblea nazionale tenutasi al teatro Brancaccio a Roma lo scorso giugno su iniziativa di Anna Falcone e Tommaso Montanari: un’alleanza popolare, tra cittadini e forze politiche, per la democrazia e l’eguaglianza, “un progetto unitario più grande e ambizioso dei singoli pezzi, un progetto che vada oltre le prossime elezioni e abbia come denominatore comune il contrasto alle politiche neoliberiste che in questi anni hanno decapitato diritti, futuro e ruolo della sovranità popolare e delle istituzioni democratiche”.
Un progetto politico stabile e credibile di Sinistra, più grande e più ambizioso dei singoli partiti e movimenti, e che permetta, anche nel nostro Paese, la liberazione e l’espressione di quelle energie che altrove hanno dato vita – ad esempio – a Podemos in Spagna, e al nuovo Partito laburista di Corbyn in Gran Bretagna.
Occorre costruire una Sinistra di radicale alternativa al centro-sinistra ed al PD: un Polo civico e di Sinistra, capace di invertire la rotta del Paese, che confluisca, nell’immediato, in una lista unica nazionale e, in prospettiva, in un soggetto politico unitario. Partendo dalla forte richiesta di democrazia e partecipazione scaturita dalla vittoria del 4 dicembre in difesa della Costituzione, un tale progetto non può che essere costruito dal basso, a partire dai territori con un programma ampiamente condiviso: le “Cento Piazze per il Programma”, che si stanno svolgendo in tuta Italia, facendo riscontrare ovunque grande entusiasmo e partecipazione.
Anche a Taranto sabato scorso si è svolta l’assemblea programmatica, per non far mancare il contributo di una realtà emblematica delle contraddizioni e dei disastri causati dal pensiero unico neoliberista e dalle riforme dettate e imposte dal capitalismo finanziario a parlamenti e governi deboli o conniventi.
Un’assemblea molto partecipata, che ha visto la presenza di donne e uomini impegnati in partiti, movimenti, associazioni e personalità indipendenti che hanno espresso la volontà di mettersi in gioco. Introdotto da Matteo Spadaro, consigliere comunale di S. Giorgio e rappresentante delle “Città in Comune”, il dibattito ha registrato molti interventi che hanno tutti evidenziato la necessità dell’unità, ma sulla base della condivisione di un programma di alternativa radicale alle derive neoliberista. Al riguardo sono state delineati alcuni contributi programmatici a partire dalla nostra realtà.
Anzitutto, la difesa dei diritti di chi lavora, a partire dalla reintroduzione dell’articolo 18 e dall’abolizione del Jobs Act, la redistribuzione della ricchezza, la tutela dell’ambiente e del clima, la garanzia universale delle prestazioni previdenziali, il diritto alla salute, ponendo fine ai tagli alla sanità e allo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale, che nella nostra provincia si tocca con mano.
E ancora il diritto all’istruzione, con il rilancio della scuola pubblica, a partire dall’abrogazione della Buona Scuola, la ri-pubblicizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici in attuazione del referendum del 2011, che in Puglia riguarda il più grande acquedotto europeo, l’A.Q.P., su cui si addensano le nubi della privatizzazione.
Infine la pace e l’accoglienza dei migranti, il rilancio dell’intervento pubblico a partire da un grande piano per il lavoro incentrato sulla messa in sicurezza del territorio, la riconversione ambientale e sociale delle produzioni e dell’economia, la lotta alle mafie e alla corruzione.
Molti di questi temi attraversano trasversalmente la drammatica vicenda dell’ILVA e delle pesanti ricadute sulla salute dei cittadini e sull’ambiente e su cui sarà elaborato uno specifico contributo che veda la più ampia condivisione del territorio.
Argomenti che saranno più puntualmente formulati in una successiva iniziativa da tenersi la prossima settimana, così da contribuire concretamente all’assemblea nazionale del prossimo 18 novembre a Roma, quando saranno ricondotte a sintesi le proposte programmatiche delle “cento piazze”.