Infrastrutture e logistica con attenzione all’agroalimentare senza perdere di vista, però, il fatto che tutto deve avere come perno centrale il porto di Taranto. Sono questi gli asset sui quali puntare e da indicare nel piano strategico che darà gambe alla zona economica speciale di Taranto cui è giunto il gruppo di lavoro Zes Taranto, riunitosi giovedì sera negli uffici regionali allocati nel Genio civile e coordinato dal consigliere regionale Gianni Liviano, che ha ospitato, anche, il dott. Giovanni De Meo del comitato Zes lucana.
Due ore di lavoro intenso (all’incontro erano presenti il presidente della Camera di commercio, Luigi Sportelli; il presidente di Confindustria Taranto, Enzo Cesareo; il segretario generale dell’Autorità portuale di sistema della Jonio, Fulvio Di Blasio; il vicesindaco Rocco De Franchi e l’assessore Massimiliano Motolese in rappresentanza del Comune di Taranto; il prof. Nicola Fortunato in rappresentanza del rettore dell’Università di Bari; il presidente e il direttore del consorzio Asi, Costanzo Carrieri e Giancarlo Carroccia; il dott. Franco Milella, esperto di sviluppo locale e già consulente Ocse; il prof. Rino Montalbano del Politecnico di Bari) nel corso delle quali si è cercato di approfondire, per superarlo, lo strabismo che sembra costringere Taranto a guardare a Matera-Potenza (più specificatamente Ferrandina), da una parte, e ai corridoi africani ed euroasiatici, dall’altro, in un’ottica di attrazione di possibili investitori.
E sulla eventualità di dare vita ad una Zes interregionale, le perplessità mostrate già in precedenza e in altri ambiti da Confindustria, Camera di commercio, Comune di Taranto si sono manifestate anche al tavolo di giovedì sera. Pro e contro che sono stati discussi, certamente non esauriti, senza perdere di vista l’obiettivo: dare indicazioni e idee robuste al gruppo di lavoro, coordinato dal direttore del dipartimento Sviluppo economico della Regione Puglia, prof. Domenico Laforgia, che dovrà mettere nero su bianco il piano strategico.
In questa direzione è stato deciso che l’Autorità di sistema dello Jonio (il decreto “Resto al Sud” costruisce le Zes rendendo protagoniste, di fatto, quelle aree in cui insistono porti industriali) preparerà un planning, con lo scopo di individuare territori e ambiti in cui veicolare le imprese, da condividere con i componenti il gruppo di lavoro per ulteriori arricchimenti e considerazioni.
Confindustria, d’intesa con la Camera di commercio, si è offerta di mettere a disposizione del tavolo Zes lo studio, realizzato in collaborazione con Invitalia, che ha individuato le peculiarità del territorio Tarantino e ha ribadito come l’asse porto-aeroporto (vista la nuova posizione della Regione per l’apertura dell’Arlotta ai voli civili) diventi imprescindibile per la Zes.
Resta il fatto che fondamentale sarà il Dpcm, di prossima emanazione, che specificherà gli indirizzi rispetto a quanto normato dal decreto “Resto al Sud”. Il Dpcm, infatti, indicherà regole e modalità di presentazione di proposta di Zes che la Regione Puglia dovrà sottoporre al ministero della Coesione sociale, di concerto con Mef e ministero delle Infrastrutture e Trasporti, unitamente al piano strategico. Non solo, nel Dpcm ci saranno anche i criteri per identificare e delimitare le aree nonché le particelle catastali per indirizzare le imprese nuove che vorranno investire in regime di defiscalizzazione; i criteri che disciplineranno l’accesso alle condizioni speciali proprie delle Zes; il coordinamento generale dell’intera operazione che sarà demandata ad un Comitato di indirizzo che avrà al suo interno il presidente dell’Autorità di sistema, Sergio Prete nel caso di Taranto, un rappresentante della Regione Puglia, uno della presidenza del Consiglio dei ministri e uno del ministero Infrastrutture e Trasporti con funzioni amministrative che saranno demandate al segretario generale dell’Autorità di sistema.
In sintesi, il gruppo di lavoro ha deciso di rendere disponibili al gruppo di lavoro i documenti di pianificazione, le analisi, le ricerche e gli approfondimenti e contributi compiuti da tutti i partecipanti con il coordinamento di Autorità portuale di sistema Jonico, in relazione al suo ruolo determinante nel modello di governace della Zes; l’Autorità portuale di sistema proporrà al gruppo di lavoro un indice del Piano strategico con integrazione delle parti di analisi ed indirizzo già definite; entro tre settimane il gruppo di lavoro si riunirà per licenziare il documento predisposto ai fini della successive elaborazioni alla luce del Dpcm che si auspica approvato per quella data al fine di trasmettere tutta la documentazione necessaria ai competenti servizi regionali per i passaggi successivi.
Per garantire l’insediamento, la piena operatività e l’accesso alle infrastrutture nonché una mappature dell’offerta di aree sarà avviato un dialogo con l’Asi, con il Demanio, con chiunque in grado di offrire infrastrutture e spazi attrezzati. Infine, c’è tutta la partita legata alla velocizzazione e semplificazione dell’iter amministrativo-burocratico. In questa direzione l’Autorità di sistema si è già mossa attraverso un’interlocuzione con tutti quei soggetti con i quali stringere accordi per attrarre sia nuovi investitori che mettere nelle condizioni di innovarsi a quelle imprese già insediate perché il Dpcm prevede anche questo. Sul versante del supporto e delle facilitazioni per l’accesso al credito, il segretario generale dell’Autorità di sistema, Fulvio Di Blasio, ha reso noto che è stata già avviata una interlocuzione con Intesa San Paolo.
C’è, insomma, da armonizzare un sistema che presenta una stratificazione territoriale complessa con porto, retroportualità e territori estesi, che hanno, quest’ultimi, caratteristica economica e macroeconomica, che vanno riammaliati tra loro.
“Quello di stasera (giovedì per chi legge, ndc) è stato un incontro molto produttivo”, è il commento del consigliere regionale Gianni Liviano. “Avere un disegno di politiche di insediamento produttivo economicamente sostenibile in grado di accogliere, possibilmente con qualche elemento di specializzazione (servizi e servizi tecnologici, logistica a carattere settoriale integrato), quella parte di merci che è possibile lavorare e industrializzare – ha aggiunto Liviano -diventa così fattore importante per Il cambiamento produttivo di Taranto. La Zes diventa un’opportunità per Taranto se si capisce, anche, di che cosa Taranto ha bisogno e se si individua bene dove sono i flussi economici”.