I Carabinieri Forestali di Martina Franca, nel corso di un’attività antibracconaggio svolta nelle aree boscate del comune della Valle d’Itria, hanno colto in flagrante dei cacciatori del posto nell’esercizio dell’attività venatoria con modalità vietate dalla legge. Infatti, mentre si trovavano in località Fiascone-Murgetta, i militari hanno percepito in lontananza il verso di una specie cacciabile riprodotto da un richiamo acustico. Giunti sul posto, hanno sorpreso in attività di caccia due persone del luogo, regolarmente autorizzate all’esercizio venatorio, a pochi metri di distanza da un richiamo acustico elettronico occultato ai piedi di una quercia. Il richiamo, che aveva la possibilità di riprodurre canti di diverse specie (allodola, tordo, merlo etc…), è stato sequestrato assieme ai fucili in dotazione ai cacciatori e alla fauna selvatica abbattuta, costituita da merli e tordi bottacci.
I richiami acustici sono piccoli oggetti a funzionamento meccanico, elettronico o elettromagnetico che possono essere facilmente occultati nelle vicinanze dei luoghi ove si esercita l’attività venatoria, allo scopo di attirare la selvaggina. Il loro utilizzo ai fini venatori è totalmente vietato dalla legge per la protezione della fauna omeoterma, ma è purtroppo ancora molto diffuso da cacciatori poco “sportivi”. Già nei giorni precedenti la stessa Stazione aveva sequestrato un altro richiamo acustico elettronico utilizzato per la caccia alle quaglie. Per questa tipologia di caccia, infatti, è frequente l’utilizzo di richiami illegali che vengono posizionati la sera precedente alla giornata di caccia al fine di richiamare gli animali nella zona di caccia del giorno successivo.
I Carabinieri forestali della provincia di Taranto hanno avviato già dall’inizio della stagione venatoria una serie di controlli mirati al fine di scoraggiare pratiche scorrette e illegali nell’esercizio della caccia, a tutela della nostra pregiata fauna.
Taranto, 27 Ottobre 2017